Proprio l’Esecutivo ha preso atto della gravità del fenomeno, registrato per la prima volta nel 2004, ed ha dichiarato lo stato di emergenza, di recente prorogato, affidando alla Protezione Civile e ad un Commissario delegato l’attuazione degli interventi necessari a fronteggiare il dissesto e le sue conseguenze. “L’attività commissariale – fa rilevare Bordo – si è limitata all’adozione di ordinanze di sgombero degli edifici limitrofi alle voragini che continuano ad aprirsi nel sottosuolo del comprensorio balneare”; mentre “non è stato adottato il piano di interventi necessario per utilizzare le risorse messe a disposizione dal Governo, che comunque sono insufficienti a garantire gli interventi minimi di messa in sicurezza del centro turistico”.

{affiliatetextads 1,,_plugin}“Alcune di queste voragini hanno provocato e continuano a provocare ingenti danni alla viabilità pubblica e fatto emergere rischi per la tenuta dell’equilibrio statico di centinaia di alloggi – sottolinea il deputato del PD - L’aggravarsi del fenomeno ha, inoltre, determinato ripercussioni negative sull’economia turistica e, per conseguenza, sulle piccole e piccolissime imprese agricole, commerciali, agroalimentari e artigianali della zona”.

“Assicurare una diversa e più partecipata gestione dell’emergenza è sempre più urgente. Pertanto, sarebbe molto utile – conclude Michele Bordo – il coinvolgimento diretto dell’Amministrazione comunale in modo da rappresentare compiutamente le istanze della comunità lesinara ed affrontare meglio la crescente tensione sociale”.