Da una parte vi è chi considera lo straniero alla stregua di un’utilità materiale da sfruttare sino al midollo solo per lavori logoranti e con salari da fame, mentre in tutti gli altri casi si deve fare di tutto per cacciarlo via ed espellerlo perché “non serve a nulla” se non a causare danni. Dall’altra c’è chi riflette sulla complessità della questione e va in fondo al problema che è costellato da un universo di diversità che solo attraverso massicce politiche d’integrazione, condivisione e scambio di esperienze, emersione dalle irregolarità e dalle illegalità, possano individuare soluzioni stabili.

{affiliatetextads 1,,_plugin}L’esperienza dello Sportello dei Diritti e del “Servizi Immigrazione Salento” che vanno tutte in questa direzione dimostrano che la strada giusta da imboccare nell’ambito della delicatissima materia dell’immigrazione è quella dell’integrazione “senza se e senza ma”, della collaborazione tra popoli ed etnie, della ricerca continua della Legalità anche quando gli strumenti legislativi e regolamentari, specie a partire dalla famigerata legge “Bossi – Fini” sino al “decreto sicurezza” appaiono in contrasto con queste finalità.

Per queste ragioni ad una grave provocazione che non dobbiamo sottovalutare, Giovanni D’Agata, componente del Dipartimento Tematico Nazionale “Tutela del Consumatore” di Italia dei Valori e fondatore dello “Sportello dei Diritti” risponde con il preannunciare l’apertura di sportelli pro immigrati in tutt’Italia, al Nord come al Sud, sulla falsariga di quelli già creati nel Salento e che tanti buoni risultati hanno portato a questo Terra d’immigrazione e d’accoglienza.