A illustrare tutte le potenzialità del fenomeno che sta marcando il settore a livello mondiale, sarà infatti il docente universitario Giuseppe Visaggio, presidente di Daisy-Net: “Anche le aziende e gli enti pubblici pugliesi – spiega – hanno una enorme opportunità: a patto che comprendano come profilare i servizi sulle proprie necessità e capacità. Per questo è nata la disciplina della claudonomica, con propri modelli e leggi per fornitori e utilizzatori”. Che saranno appunto illustrati nell’incontro.

{affiliatetextads 1,,_plugin}Il cloud – In breve, il cloud si basa su sistemi che possono supportare centinaia di macchine virtuali, con piattaforme agili e flessibili, che consentono di utilizzare infrastrutture e, soprattutto, software come servizi, ossia come utilities: si paga solo ciò che si usa e per quanto si usa. Ciò consente alle imprese utenti di utilizzare tecnologie molto sofisticate senza oneri legati a produzione, manutenzione, gestione e acquisizione di competenze specifiche, ma sostenendo solo costi compatibili con i propri bilanci. Uno strumento che apre nuovi scenari e mercati pure ad aziende piccole e medie. “Ciò anche in settori – aggiunge Visaggio – dove l’Ict non è ben diffuso: noi in Puglia lo stiamo applicando a pesca, viticoltura, trasporti, ma anche alla didattica universitaria”.

I dati - La previsione dell’impatto che il cloud avrà sull’economia mondiale del settore è notevole. Stime internazionali prevedono per il cloud, sul mercato globale, un giro d’affari aggiuntivo di 149 miliardi di dollari entro il 2014. Il Centre for Ecomomics and Business Research sostiene che la nuvola avrà un effetto moltiplicatore in termini di produttività, nuovi posti di lavoro, competitività e sviluppo del business valutabile, per la sola Europa, in 1.000 miliardi di dollari di creazione aggiuntiva di valore, e in 2,4 milioni di posti di lavoro in più nei prossimi cinque anni.

Daisy-Net - Acronimo di Driving Advances of Ict in South Italy - Net, è un consorzio composto da tutte le Università pubbliche pugliesi e 46 aziende locali di varie dimensioni, appartenenti ai settori dell’offerta ma anche della domanda di Ict, cui sono destinate soluzioni e nuovi modelli di business legati al trasferimento tecnologico, per rafforzare la competitività soprattutto delle piccole e medie imprese.