Lecce, il consigliere Cesare Peluso interviene sul degrado delle strade comunali
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E potrei continuare l’elenco con allegata documentazione fotografica e lo continuerò di certo, non perché voglio accusare il Sindaco oppure l’assessore Tizio, piuttosto che Caio ecc., ma perché amo la mia città e, torno a ripetere il concetto già espresso dal sottoscritto in occasione di altre segnalazioni, vorrei vedere Lecce all’altezza di ogni altra città europea per strutture, verde pubblico, capacità organizzative e gestionali da impiegare nel nostro territorio.
{affiliatetextads 1,,_plugin}Una sola settimana di intense piogge può mettere in ginocchio la nostra città, si è costretti a chiudere sottovia per evitare tragedie, l’asfalto si sgretola, si sbriciola come pane bagnato oppure, come nel caso della strada che ho fotografato, via Marugi, viene via a pezzi, come zolle di un campo di calcio. Mi chiedo e chiedo ai nostri valenti amministratori, tutto ciò è decoroso? Poi sono presto spiegate le molteplici richieste di risarcimento danni, avanzate dai cittadini e che ormai, per numero ed entità, mettono in difficoltà addirittura le stesse casse comunali. Forse, sarebbe più semplice spendere di più per la realizzazione delle strade, utilizzare materiali di qualità superiore: spendere tanto, ma spendere una volta sola, non dover moltiplicare le spese fra manutenzione, la quale attività consiste poi in semplicistici nonché insufficienti rattoppamenti, e susseguenti risarcimenti danni. Ad esempio, nel corso dell’inverno appena trascorso, un forte acquazzone creò l’apertura di un’enorme buca in Piazza Palio, lungo la curva che consente l’immissione in Viale della Libertà. Ebbene la zona fu giustamente e tempestivamente transennata da una pattuglia dei nostri vigili urbani, rimedio d’urgenza ed assolutamente necessario, ma per l’appunto d’urgenza e cioè temporaneo. Ci sono voluti almeno 20 giorni per rimuovere quelle transenne e riparare l’asfalto.
Un lasso di tempo così cospicuo lascerebbe pensare che si sia provveduto ad un rifacimento radicale della sede stradale nonché definitivamente risolutivo della situazione ed invece la strada è stata solo volgarmente rattoppata con una colata di asfalto a copertura della buca, neanche poi tanto livellata, un lavoro che poteva essere eseguito il giorno dopo, senza lasciare una transenna per venti giorni in mezzo ad una curva, per giunta particolarmente buia nelle ore della sera.
Anche nei punti in cui gli interventi sono di riqualificazione ed in cui si attua un vero rinnovamento di una piazza o di una strada, il risultato è alquanto deludente. A testimonianza di ciò ho scattato una fotografia al nuovo marciapiede di Piazzale Scipione De’Monti, nei pressi di Via Pitagora. In quella piazzetta è stato tolto il semaforo, sostituito dall’ennesimo rondò. Il mio sguardo si è soffermato sul particolare del marciapiede, nella fattispecie sullo scivolo per i disabili ed ho notato che la discesa dello scivolo terminava con un vero e proprio gradino, un’autentica barriera architettonica creata proprio nell’intento di abbattere la stessa. Vi lascio immaginare lo stupore ed il disorientamento creatosi in me alla vista di una simile contraddizione, che assumeva un senso tragi-comico. Queste parole non rendono quello che ho provato, l’immagine però parla da sola e pertanto invito il lettore a soffermarvisi per un momento.
{affiliatetextads 4,,_plugin}Quelli appena enunciati sono solo pochi esempi, ma la città presenta situazioni di tal genere in abbondanza tale da poter allestire una mostra fotografica ricca di queste brutture.
In conclusione ritengo sia davvero giunto il tempo di porre rimedio a simili inadeguatezze delle nostre strade per far si che una passeggiata, un giro in bici o un tragitto in auto non debbano più somigliare ad un “rodeo”, perché a volte mi sembra di trovarmi sul dorso di un toro impazzito, non su una semplice arteria stradale. Allo stesso modo auspico che la nostra Lecce diventi davvero una città di tutti e per tutti, abbattendo barriere architettoniche ed ostacoli vari che rendono la città invivibile per una persona disabile.
Cesare Peluso, consigliere dell’Italia dei Valori presso la terza circoscrizione di Lecce.