Dalla Regione Puglia 6 milioni e mezzo di euro per riconvertire i beni sottratti alla mafia in opportunità di sviluppo
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{affiliatetextads 1,,_plugin}Lo scopo è proprio quello di contrastare i fenomeni del mancato utilizzo e del deperimento dei beni confiscati alle mafie, sostenendo materialmente la trasformazione dell’utile criminale in utile legale,per fare in modo che la riconversione dei beni sottratti alla mafia diventino strumento efficace per lo sviluppo del territorio in termini di avvio di nuove attività e di nuove opportunità occupazionali. Al bando possono partecipare i comuni e le province di tutta la regione che selezioneranno i progetti per il riutilizzo del bene ed il soggetto gestore presentando tale candidatura alla Regione che scegliera i progetti meritevoli di finanziamento.
Un finanziamento che ammonta a ben sei milioni e mezzo di euro provenienti dal programma operativo FESR (Fondo Europeo per lo Sviluppo Regionale) disponibile per comuni e regioni fino ad esaurimento delle risorse per un massimo di 750 mila euro per ciascuna proposta progettuale.
Spiega Guglielmo Minervini,Assessore Regionale alla Trasparenza,: “La riappropriazione dei beni confiscati alla mafia nella maggior parte dei casi è una riappropriazione a metà perchè gli enti locali, dopo averli sottratti alle associazioni mafiose, faticano a renderli disponibili per la comunità per via della mancanza di fondi utili per la trasformazione e la ristrutturazione di tali beni. Per tale motivo la Regione ha pensato a tale bando col fine di aiutare finanziariamente gli enti che, pur disponendo di beni immobili, non possono solo con le loro forze recuperarli del tutto. Io penso – prosegue poi Minervini – che questo sia un bando importante perchè credo che con questo noi affermiamo una regola fondamentale: le mafie si combattono non solo con la repressione delle illegalità ma anche con queste riconversioni che mostrano l’azione svolta dall’ente regionale”.
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