Oltre al danno ecologico irreversibile lo scarico rischia di provocare quindi  anche gravi danni economici  agli operatori del settore della pesca  ed a quelli del settore turistico  a cominciare dai  fornitori di servizi presenti nella riserva. 

Tutto ciò è ancor più grave in considerazione dell’attuale stato di inquinamento dell’area così come recentemente denunciato da Legambiente  che nel comunicare i dati del monitoraggio effettuato da Goletta Verde sullo stato dei mari e delle coste Pugliesi ha evidenziato 9 punti critici tra cui proprio   la Foce del Canale Reale, risultata addirittura  fortemente inquinata, a tutto danno dell'Area marina protetta.

“E’ inaudito”,  ha dichiarato Stefano Leoni Presidente WWF Italia “che un’area naturalistica così importante  come quella di Torre Guaceto,  dichiarata zona di importanza internazionale nel 1981 sulla base della convenzione di Ramsar  ed attualmente individuata come Area Specialmente Protetta di Importanza Mediterranea (ASPIM), possa essere minacciata da uno scarico di acque reflue che sicuramente peggiorerà lo stato delle acque in maniera grave, tanto più che esistono soluzioni alternative già prospettate alle amministrazioni. 

Chiediamo perciò alla Provincia di Brindisi non solo di non rilasciare l’autorizzazione allo scarico ma, insieme agli altri enti competenti,  anche di  adottare misure urgenti per diminuire gli scarichi che attualmente già confluiscono nel Canale Reale e di procedere ad interventi di fitodepurazione così come   proposto nel Piano di Tutela delle Acque  della Regione Puglia. Ciò si rende necessario anche per non incorrere in sanzioni della Comunità Europea, che ha già aperto una procedura di infrazione per le fogne dei comuni con più di 10 mila abitanti i cui scarichi finiscono in aree "sensibili"  tra  cui la riserva di Torre Guaceto.

Ufficio Stampa WWF Puglia