“Il provvedimento – spiega l’Assessore alle Risorse Agroalimentari Dario Stefàno – prende forma dopo una lunga fase di approfondimento con vari soggetti sia pubblici che privati ed avvia un percorso nuovo ed ambizioso che vuol disegnare un ruolo all’azienda Russoli, anche come elemento di attrazione e di valorizzazione territoriale in senso turistico. Il coinvolgimento nella gestione dell’Azienda Russoli di più soggetti, di Enti specializzati e competenze in senso turistico ed economico, è in grado di generare sinergie e migliori occasioni per gli obiettivi, gli scopi istituzionali, la promozione e lo sviluppo dell’Azienda stessa, ma anche di un territorio a vocazione turistica”.

Queste le principali finalità istituzionali della Fondazione:

a) la valorizzazione, la cura, la selezione, il miglioramento e quant’altro necessario ed utile alla salvaguardia della razza dell’Asino di Martina Franca allevati nell’Azienda Russoli, in ottemperanza agli indirizzi programmatici della Regione Puglia;

b) la valorizzazione economica, sociale, culturale, oltre ad una migliore fruibilità interna e internazionale della Azienda Russoli – detta anche Centro per la conservazione del patrimonio genetico della razza-popolazione Asino di Martina Franca – con risorse specifiche locali ed in particolare delle zone rurali attraverso un piano di sviluppo con una strategia territoriale condivisa con la Regione Puglia.

“La modalità di gestione dell’Azienda Russoli attraverso una Fondazione a maggioranza pubblica – rimarca Stefàno - è coerente con le finalità di tutela della razza equina dell’Asino di Martina Franca ma è anche strumento valido che rende l’Azienda centro di attrazione per attività didattiche, ricreative e mediche, con particolare riferimento all’ippoterapia, nonché per la produzione di latte d’asina”. “In tal modo e nel pieno rispetto delle prescrizioni di legge, – conclude Stefàno - l’attuale nucleo asinino esistente nell’Azienda Russoli, e le discendenze che da questo si origineranno. continueranno a rimanere nella piena proprietà della Regione Puglia, concedendo alla Fondazione esclusivamente il diritto di uso in comodato gratuito”.