Il processo di espansione edilizia, a Troja come altrove, non è stato accompagnato da una pianificazione urbanistica condivisa che contemplasse le esigenze della comunità. Si è badato soltanto ad investire sul mattone senza preoccuparsi della qualità della vita nei quartieri. Non si è pensato alle esigenze di una collettività che ha bisogno di spazi verdi, di spazi dove più piccoli possano giocare liberamente e i cittadini possano avere luoghi di incontro e di socialità.

Come se non bastasse, il processo non è ancora terminato. Si continua a costruire nonostante la città subisca una costante decrescita demografica. Nel frattempo quegli spazi che potevano diventare aree verdi scompaiono di fronte all’avanzata del cemento. A cosa servono queste case? A cosa serve continuare a costruire “consumando” il territorio?

Noi pensiamo che sia necessario interrompere questa cementificazione scellerata e puntare piuttosto alla riqualificazione del centro storico e delle aree periferiche. Ristrutturare gli edifici esistenti consentirebbe di tutelare le esigenze di chi lavora nell’indotto dell’edilizia e, al contempo, far rivivere il centro storico potrebbe essere un’opportunità per lo sviluppo turistico e, trasversalmente, un’opportunità per tutte le attività economiche della città.  

Altrove sono state anche le amministrazioni comunali a sollecitare questo tipo di interventi, disincentivando o addirittura impedendo la costruzione di nuovi edifici e incentivando piuttosto la riqualificazione dei centri storici e delle periferie. Anche secondo noi la strada da seguire è questa.

 Movimento Politico “Libertà è Partecipazione”