Tanto premesso, precisa che non fa alcuna differenza se questa notizia sia veritiera o sia un’ennesimo falso allarme, tantomeno se si tratti di voci supportate da autorizzazioni pregresse già rilasciate alla Northern Petroleum rispettivamente con DM 21.6.2007 per il permesso di ricerca F.R39.NP (den. in fase di istanza “d57 F.R-.NP”arrivata il 4/04) e DM 22.06.2007 per il F.R40.NP. (den. in fase di istanza “d58 F.R-.NP” arrivata il 5/04). Sia il cambio della denominazione dell’istanza di permesso di ricerca in permesso e sia il fatto che l’area del rilevamento geofisico 3D è oltre le 15,4 miglia marine per cui nessun ente locale è direttamente coinvolto nel procedimento, non ci fa demordere dalla volontà di continuare a difendere il nostro mare.

E’ vergognoso e inaccettabile che biechi interessi privatistici di una multinazionale debbano pesare sulla testa dell’intera comunità regionale, offendendo le scelte, gli interessi e le attività di tante categorie economiche e sociali, contro la volontà di popolazioni ed istituzioni che più volte in questi anni si sono espresse per il divieto assoluto di ogni prospezione e ricerca finalizzate all’estrazione di idrocarburi al largo dei mari di Puglia, in acque territoriali ed internazionali.

Silvia Russo

Portavoce Comitato “No Petrolio, Sì Energie Rinnovabili”

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