Sciopero dei lavoratori della conoscenza anche in Provincia di Bari
- Dettagli
- Categoria: Attualità Regionale e Nazionale
- Visite: 2439
{affiliatetextads 1,,_plugin}Tra personale docente e ATA la scuola pugliese ha perso quasi 5.000 posti di lavoro (in provincia di Bari, quasi 2.000), circostanza che non solo sta mettendo a serio rischio il funzionamento ordinario delle scuole, ma sta rendendo più difficile l’esistenza di tanti lavoratori precari e delle loro famiglie. Soltanto grazie alla pressione della FLC e alla sensibilità mostrata dalla Regione Puglia con il finanziamento dei progetti “Diritti a scuola”, è stato possibile arginare per circa 1.700 unità la perdita del reddito e del lavoro che questi “precari” presteranno su progetti specifici nelle scuole della nostra regione.
Il settore accademico pugliese, d’altro canto, è stato gravemente penalizzato dal perverso sistema premiale ideato dal ministro Gelmini che ha falcidiato le risorse per il funzionamento delle nostre università. Abbracciando logiche filo-nordiste, i fondi per il finanziamento ordinario delle università sono stati distribuiti per l’85% agli atenei settentrionali, lasciando le briciole al Sud. Non fosse per la copertura straordinaria, garantita da un provvedimento-tampone regionale, che ha liberato 10 milioni di euro a parziale compensazione del maltolto, alcuni centri universitari pugliesi avrebbero già dovuto chiudere i battenti.
Si doveva attendere l’avvento del ministro Gelmini, infine, per toccare il picco negativo nel finanziamento degli istituti di ricerca. Erano ben due decenni che l’entità dei finanziamenti pubblici alla ricerca non scendeva al di sotto dell’1% (0,9%) in relazione al PIL. Anche in questo caso, l’inedito protagonismo della Regione con “Bollenti spiriti”, con l’A.R.T.I. e con diverse iniziative orientate sulla ricerca e l’innovazione sta consentendo di ridurre il danno del progressivo disimpegno governativo dai propri compiti istituzionali.
La FLC CGIL di Bari si oppone con forza a questo disegno di graduale smantellamento del sistema pubblico della conoscenza e, attraverso la mobilitazione di tutti i lavoratori - sollecitati con diverse assemblee nei luoghi di lavoro, tenute nei giorni scorsi nelle città di tutta la provincia - si propone di invertire la rotta. Molti saranno i lavoratori che, dalla nostra provincia, raggiungeranno Roma, per manifestare e rappresentare con forza la propria dignità di lavoratori della conoscenza e ribadire il diritto di accesso al circuito della conoscenza di qualità per tutti i cittadini, senza alcuna distinzione tra Nord e Sud della penisola.
Claudio Menga - Segretario generale FLC CGIL – Bari.