a società Petroleum Geo-Services prevede di acquisire con metodo 2D, nell’area oggetto di istanza di prospezione, un totale di circa 3543 km di linee sismiche all’interno delle acque nazionali Italiane; prevedendo parametri operativi di progetto per acquisizione sismica con air-gun ed una durata complessiva del progetto di circa 30-35 giorni durante il periodo invernale. Intenzione della società, che si occupa di servizi relativi allo studio del sottosuolo, è di effettuare sondaggi sui fondali di quasi tutta la costa pugliese, per poi fornirli a terzi. E’ dunque in atto, come da noi preannunciato da diversi mesi, una strategia di aggressione di tutto l’Adriatico meridionale, tale da rendere utile economicamente per una società la realizzazione di uno studio da cedere, successivamente, a terzi. Per scongiurare tale rischio è inevitabile, oltre al contrastare istanza per istanza, una modifica sostanziale degli attuali regolamenti e leggi, in questo momento fortemente favorevoli alle attività delle compagnie petrolifere.

La Northern Petroleum, titolare dei due permessi di ricerca F.R 39.NP e F.R 40.NP, ottenuti nel 2007 (che ha portato alle prospezioni geosismiche 2D dello scorso novembre) ha provato, infatti, ad accelerare i tempi, modificando il programma lavori da 2D a 3D e chiedendo che, anche per tale modifica, fosse esclusa l’assoggettabilità a procedura di VIA. A gennaio 2012, per fortuna, il Ministero dell’Ambiente ha rigettato tale richiesta, chiedendo espressamente che la Northern Petroleum sottoponesse a procedura di VIA l’ottenimento dei nuovi permessi. Una scelta giusta, vista la differenza sostanziale che intercorre fra prospezioni 2D e prospezioni 3D. Ci risiamo. Nei giorni scorsi, dunque, la Northern Petroleum ha riavviato la procedura di VIA, chiedendo agli Enti locali e ai cittadini di presentare osservazioni sul nuovo programma lavori. Non facciamo in tempo a presentare delle osservazioni, che bisogna cominciare a prepararne delle altre. La gente rischia intanto di essere confusa di fronte al proliferare di richieste, presentate da Compagnie petrolifere diverse, secondo relazioni tecnicamente sempre più complesse.

E certamente non aiuta il comportamento di quanti, associazioni o singoli tecnici, continuano a emanare comunicati e dichiarazioni, spesso condizionate da protagonismo e a volte solo ripetitive, senza alcuna ricerca di sinergia e collaborazione, anche sotto il profilo comunicativo. Il Comitato, impegnato da quasi tre anni in una battaglia costante, giorno per giorno, istanza dopo istanza, continua a lavorare energicamente, nel silenzio e senza proclami. Ma è inevitabile sottolineare che il coinvolgimento politico, cercato e ottenuto il 21 gennaio scorso, con la manifestazione di Monopoli, oltre ai risultati già prodotti, quali l’attenzione istituzionale dell’Europa, debba produrre il pronunciamento ufficiale dei partiti politici a livello nazionale, senza il quale il cosiddetto governo tecnico, fin troppo schierato a favore delle compagnie petrolifere, continuerà a far avanzare richieste e permessi. Intento della Northern Petroleum è di ottenere i permessi in modo da poter effettuare le prospezioni nella “stagione autunnale /invernale 2012 – 2013”. Ovviamente è un’indicazione di principio che dipende dalla velocità con la quale le autorizzazioni saranno concesse e con la disponibilità di navi oceanografiche adeguate allo scopo.

La Northern Petroleum è, non dimentichiamo, titolare di altre sette istanze di ricerca idrocarburi (tutte 2D), al largo delle coste pugliesi, alcune delle quali non molto lontane dalla nostra costa. Ricordiamo, infatti, che il parere degli enti locali e dei cittadini non è vincolante, pur avendo un valore decisamente significativo qualora un’intera comunità si esprima in maniera fortemente negativa.

Silvia Russo Portavoce Comitato “No Petrolio, Sì Energie Rinnovabili”