Il ministero dell'Ambiente ha subito allertato l'Ispra (l'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) e la guardia costiera spiegando che la zona è sotto il monitoraggio di una motovedetta. Sul posto, intanto, come anticipato anche dal ministero, è presente una unità operativa dell'università di Padova guidata da Sandro Mazzariol, a cui si unirà domani anche l'università di Las Palmas delle Canarie, in una 'emergency task force' dell'Accobams (un accordo che ha come scopo la tutela dei cetacei da parte dei Paesi del Mediterraneo, del Mar Nero e della zona Atlantica contigua) che procederà all'autopsia degli animali ed effettuerà le analisi per identificare la causa dello spiaggiamento.

{affiliatetextads 1,,_plugin}A sentire il responsabile scientifico del Wwf, Fabrizio Bulgarini, "le cause, non ancora definibili, sono al 99% umane: in particolare da rintracciarsi nell'inquinamento chimico o elettromagnetico", anche perché è "un evento raro per esemplari adulti, tutti attorno alle 15 tonnellate di peso". Ancora da accertare cosa abbia provocato lo spiaggiamento di questi animali, ma Bulgarini ipotizza che possa essere colpa "dell'inquinamento chimico-tossicologico e di quello elettromagnetico; in particolare, questi animali subiscono delle interferenze dai sonar usati dalle imbarcazioni per la navigazione".

Secondo alcune ipotesi allo studio (anche perché non si ha una conoscenza approfondita delle rotte di questi animali), spiega Bulgarini, i sonar provocano "disorientamento o addirittura possono danneggiare il sistema" di movimento in acqua di questa specie. E, anche Giuseppe Notarbartolo di Sciara, presidente del Comitato scientifico di Accobams, parla della presenza in mare di suoni ad altissima intensità oppure della "presenza di attività navali o di ricerca di idrocarburi, in particolare di gas e petrolio". Secondo l'esperto, è "difficile che a uccidere i capodogli sia stata una causa naturale, altrimenti l'evento sarebbe più frequente e non accadrebbe con la frequenza di uno ogni due secoli: E' un evento eccezionale - spiega - e si va nell'ordine dei secoli: gli ultimi spiaggiamenti in massa risalgono all'800". In ogni caso, avverte Notarbartolo di Sciara, è "necessario aspettare l'autopsia" attualmente in corso. Secondo l'esperto, inoltre, l'area di fronte alle coste del Gargano può ospitare i capodogli proprio per la profondità delle sue acque.

(C) ANSA