Sul posto è giunta tempestivamente la Delegazione marittima di San Foca coordinata dall’Ufficio circondariale marittimo di Otranto, ente impegnato costantemente nel monitoraggio e nella salvaguardia della fauna marina spiaggiata, che ha provveduto a transennare l’area per evitare che il nido venisse calpestato.

Presenti anche la Polizia Municipale e il sindaco di Melendugno, Marco Potì, e il consigliere comunale Simone Dima che hanno immediatamente manifestato la più completa disponibilità da parte del comune per collaborare nella salvaguardia del sito.

Tempestivamente allertati, gli esperti dei Centri recupero tartarughe marine dell’Osservatorio faunistico della Provincia di Lecce “Museo di Calimera” e de Parco regionale Bosco e paludi di Rauccio sono arrivati sul posto mentre la deposizione delle uova era ancora in atto. Ciò ha consentito di monitorare tutte le fasi della nidificazione, nonché il ritorno in mare della tartaruga.

I due Enti eseguiranno il monitoraggio scientifico del nido fino al momento della schiusa provvedendo al rilievo di tutti i dati che influenzano lo sviluppo degli embrioni e dei fattori di rischio che possono mettere a repentaglio le uova.

Il monitoraggio delle spiagge, che ha permesso l’individuazione del nido e la sua messa in sicurezza, ha avuto inizio i primi di giugno e si inserisce in un più ampio programma di tutela e salvaguardia dei siti marini di interesse comunitario. Si tratta di un progetto transfrontaliero Italia – Grecia che ha come capofila l’Amp di Torre Guaceto, l’Amp di Porto Cesareo e la Regione Puglia e vede operare di concerto tutti gli esperti del settore impegnati sul territorio salentino tra cui i Centri recupero tartarughe marine del Parco regionale Bosco e paludi di Rauccio e quello dell’Osservatorio faunistico della Provincia di Lecce “Museo di Calimera”. Il progetto denominato Protection action for cross-border and joint management of marine sites of community interest (Natura 2000) ha permesso il monitoraggio quotidiano delle coste sabbiose del Salento. Gli oltre 100 km di spiaggia sono stati divisi in 18 transetti che vengono ispezionati ogni mattina da 30 operatori.

Ancora una volta la Puglia e il Salento si confermano come sito di nidificazione della Caretta caretta, specie a rischio di estinzione che vive nei nostri mari. La riduzione e il disturbo dei siti di nidificazione è uno dei fattori che mette maggiormente in difficoltà questa specie i cui nidi molto spesso vanno perduti semplicemente perché cittadini ignari, che sarebbero ben lieti di salvaguardarli, ci piantano sopra un ombrellone.