Ristrutturazioni case dei privati, Puglia stanzia 10 milioni di euro
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La somma stanziata è destinata a finanziare due tipi di interventi:
1) il recupero di immobili da destinare all’affitto per un periodo non inferiore a otto anni applicando canoni di locazione non superiori a quelli definiti negli accordi fra le organizzazioni della proprietà edilizia e le organizzazioni dei conduttori maggiormente rappresentative;
2) il recupero di immobili da destinare a prima casa per se o per parenti e/o affini entro il secondo grado. In entrambe le ipotesi – sia con riferimento ai conduttori, sia con riferimento al proponente medesimo o suoi parenti o affini – il bando individua i requisiti soggettivi richiesti per poter beneficiare dell’abitazione recuperata con il contributo regionale (limiti di reddito, indisponibilità di altri immobili, ecc.).
{affiliatetextads 1,,_plugin}Potranno essere candidati al finanziamento regionale gli interventi di recupero riconducibili alla tipologia della manutenzione straordinaria, del restauro e risanamento conservativo, della ristrutturazione edilizia. Non possono essere interessati abitazioni signorili, ville, palazzi di pregio (categorie catastali A/1, A/8, A/9) e quelli la cui superficie complessiva sia superiore a 160 metri quadrati. La misura del singolo contributo varia a seconda della tipologia di intervento e della durata della locazione:
a) sino ad un massimo 15.000 euro nel caso di immobili da destinare a prima casa per se o per parenti e/o affini entro il secondo grado;
b) sino ad un massimo di 25.000 qualora l'immobile sia destinato alla locazione per un periodo non inferiore a 8 anni;
c) sino ad un massimo di 35.000 qualora l'immobile sia destinato alla locazione per un periodo non inferiore a 16 anni.
Gli interessati potranno candidare anche più interventi di recupero con l’unica domanda che dovrà pervenire al Servizio Politiche Abitative della Regione Puglia entro e non oltre sessanta giorni dalla pubblicazione del Bando nel BURP.
Il Servizio Politiche Abitative della Regione individuerà gli interventi da finanziare sulla base di graduatorie redatte secondo i puntuali criteri definiti dal Bando, quali: localizzazione dell’intervento (punti utili per la graduatoria sono riconosciuti agli interventi che ricadono in comuni capoluoghi di provincia, comuni non capoluogo ad alta tensione abitativa, comuni non ad elevata tensione abitativa con popolazione superiore a 20.000 abitanti o ancora in ambiti territoriali di rigenerazione urbana, nei centri storici); condizioni d’uso dell’alloggio (premiati gli interventi che interessano alloggi non occupati); disponibilità di permesso di costruire o di altro titolo abilitativo; maggiore capacità dell’intervento di assicurare livelli di sostenibilità ambientale e di efficienza energetica.
I lavori dovranno avere inizio, pena la decadenza dal finanziamento, entro un anno dalla pubblicazione del provvedimento di ammissione al finanziamento. Questo sarà erogato in una prima tranche pari al 40%, ad avvenuta esecuzione del 50% dei lavori, in una successiva del 20% all’ultimazione dei lavori e con il saldo ad esito della verifica da parte degli uffici regionali, tra l’altro, della sussistenza dei requisiti soggettivi in capo ai conduttori o ai beneficiari dell’abitazione.
«E' la prima volta – ha commentato l'assessore Angela Barbanente – che la Regione, per rispondere al bisogno di alloggi sociali, si rivolge direttamente ai piccoli proprietari di immobili per il recupero di alloggi , spesso non occupati ed in condizioni fatiscenti. Con la previsione di un contributo significativo la Regione li sollecita a recuperare gli immobili in proprietà per riportarli alla loro efficienza edilizia e funzionale e soprattutto alla loro naturale destinazione: ad essere cioè prima casa del proprietario stesso o di un suo stretto parente o abitazione concessa in affitto per almeno otto anni e a canone calmierato. Inoltre, con questa iniziativa – ha concluso l'assessore – contribuiamo in maniera concreta e decisa al rilancio del settore edilizio, particolarmente importante in questo momento di crisi, puntando però, a differenza di precedenti esperienze, sulla ristrutturazione e rigenerazione edilizia del patrimonio immobiliare esistente dei centri pugliesi».
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