Prosegue intanto la protesta degli agricoltori davanti ai caselli autostradali di Foggia dell'A14 e di Candela dell'A16. Per il terzo giorno consecutivo i due caselli di fatto sono bloccati con seri problemi alla circolazione dei mezzi in entrata e in un uscita. Anche stamani oltre un migliaio gli agricoltori della provincia di Foggia sta manifestando per protestare contro una crisi che sta mettendo in ginocchio centinaia di aziende della Capitanata. Anche la scorsa notte gli agricoltori l'hanno trascorsa all'interno delle tende, inoltre sono stati forniti pasti caldi. Disagi alla circolazione stradale questa mattina sono stati registrati anche sulla statale 16, tra Foggia e San Severo dove c'e' un altro presidio di agricoltori che con trattori e altri mezzi agricoli sta rallentando il traffico creando numerose code. Anche oggi centinaia di agricoltori hanno bloccato il casello (in entrata e uscita) di Foggia dell'autostrada A14, e hanno istituito presidi che rallentano il traffico sulla circonvallazione cittadina e sulla strada statale 16, per protesta contro la mancata risoluzione dei problemi del loro settore.
Rappresentanti sindacali di categoria, che partecipano ai blocchi, hanno affermato che la protesta andra' avanti ininterrottamente sin quando non ci saranno ''iniziative concrete'' da parte del governo.

{affiliatetextads 1,,_plugin}BLOCCHI ALLENTATI DI NOTTE MA RESTANO I PRESIDI
Sono proseguiti per tutta la giornata i blocchi dei caselli dell'A14 di Foggia e di Candela, sempre nel foggiano, da parte degli agricoltori che chiedono interventi da parte del Governo contro la crisi del settore. Secondo quanto riferisce il segretario provinciale dell'Ugl, Leonello Solimando, i blocchi saranno 'alleggeriti' durante la notte - dalle 20 di oggi alle 8 di domani - ma saranno mantenuti i presidi da parte di manifestanti. Per domattina e' annunciata la ripresa del blocco totale ai caselli di Foggia e Candela. Oggi la protesta, alla quale oltre all'Ugl partecipano anche Confagri, Copagri e Cia, e aderenti alla Confagricoltura, ha interessato anche i caselli di San Severo e Cerignola, dove pero' i blocchi sono stati tolti nel pomeriggio. Secondo fonti sindacali, alla protesta a Foggia partecipano centinaia di agricoltori con decine di trattori. I manifestanti chiedono - dice Solimando - ''interventi per il settore in ginocchio. In particolare che sia applicata anche in Italia la misura adottata da diversi altri Paesi europei: un sovvenzionamento di 15.000 euro per ogni azienda che versi in stato di difficolta' a causa della caduta dei prezzi''.

Aumento salariale del 4,9% da applicare sui salari contrattuali provinciali per il periodo 2010-2011, copertura contrattuale per il periodo di trattative; l'introduzione dell'incentivo di produttivita' all'interno della contrattazione provinciale e la possibilita' di stipulare, per la prima volta nel comparto agricolo, contratti aziendali, di gruppo e di settore. Sono queste alcune delle richieste nella piattaforma presentata oggi dai sindacati di categoria Fai-Cisl, Flai-Cgil e Uila-Uil all'avvio delle trattative per il rinnovo del Ccnl degli operai agricoli e florovivaisti, che scadra' il prossimo 31 dicembre e che riguarda circa 800.000 lavoratori. Le Organizzazioni sindacali chiedono, inoltre, la definizione del valore punto che dovra' servire come base di calcolo per i futuri rinnovi; la riformulazione delle declaratorie per rendere il sistema classificatorio corrispondente alla realta' del settore e l'aumento dei minimi d'area per il biennio 2011-2013.

''La piattaforma che abbiamo illustrato oggi alle controparti'' - ha dichiarato a margine dell'incontro il Segretario generale della Flai-Cgil Stefania Crogi - ''e' ambiziosa e punta a migliorare sensibilmente la condizione economica e di lavoro di tutti gli addetti del settore, ad eliminare le diseguaglianze tra di loro e ad omologare il piu' possibile la struttura contrattuale del Ccnl degli agricoli a quella dei Ccnl di tutti gli altri settori produttivi''. ''Confidiamo'' - ha continuato Crogi - ''di arrivare in tempi rapidi alla positiva conclusione del negoziato, forti di una posizione unitaria e di un sistema di relazioni ormai consolidato con le controparti''.

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