E ciò potrebbe aver impedito ad alcuni componenti la Commissione di esprimersi sulla vicenda. Un fatto gravissimo che merita gli opportuni approfondimenti. In ogni caso - aggiunge Mennitti - rimetteremo in discussione tutto, anche perché su quel cantiere grava una vicenda giudiziaria penale tutt’altro che risolta. Sul piano politico-amministrativo, comunque, rispetterò la volontà che uscirà dal Consiglio comunale ma è altrettanto chiaro che, sul piano personale, io so come si fanno i conti con la propria coscienza».

Pronto a chiedere la convocazione del Consiglio il presidente della Provincia Massimo Ferrarese: «La valutazione di impatto ambientale è un fatto nuovo ma, poiché l’intera situazione resta delicata, chiederò di prendere una decisione circa posizione da assumere al Consiglio in quanto organo espresso attraverso il voto dei cittadini e, come tale, rappresentativo dei loro interessi».

{affiliatetextads 1,,_plugin}Duri gli ambientalisti: «Il Tribunale amministrativo del Lazio con sentenza depositata il 30 ottobre scorso - fanno sapere i sodalizi per la salvaguardia della salute e dell’ambiente - aveva annullato i decreti con cui il ministero dell’Ambiente, nell’agosto del 2008, aveva provveduto al riordino della Commissione valutazione impatto ambientale, nominando i nuovi componenti. Un provvedimento della VI sezione del Consiglio di Stato ha poi sospeso l’esecuzione della citata sentenza del Tar Lazio in attesa della decisione di merito dell’11 dicembre. Ignoriamo se sia intervenuta o meno la predetta decisione di merito - aggiungono gli ambientalisti - ma resta il fatto che con una motivazione puntuale e convincente il Tar Lazio ha censurato di illegittimità la composizione della Commissione Via. Allo stato non possiamo che ritenere assurdo il parere favorevole della Commissione Via alla costruzione dell’impianto. E al riguardo ci limitiamo ad indicare, fra le tante ragioni, il fatto che un tale parere viene espresso nonostante la Commissione Via abbia a suo tempo preteso l’aggiornamento del nulla-osta di fattibilità da parte del Comitato tecnico regionale senza che la Brindisi Lng vi abbia ottemperato, come risulta dalle sue deduzioni scritte».

C’è poi l’aspetto relativo alle «fughe» di notizie: «Un parere annunciato» con largo anticipo da alcuni organi di stampa. Ne deriva - fanno sapere le associazioni - che evidentemente potremmo essere di fronte a decisioni assunte prima dell’esame di alcuni atti e prima dello svolgimento di fasi rilevanti della procedura, compresa quella dell’assemblea plenaria della stessa Commissione ministeriale».

Va detto, infine, che l’area di Capobianco su cui, ben prima della valutazione di impatto ambientale, erano stati avviati i lavori per edificare l’impianto, è comunque sotto sequestro penale da parte della magistratura, nell’ambito di un’indagine su presunte tangenti che ha coinvolto politici ed imprenditori.

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