Bomba a “Sorriso di Stefano”, Confcooperative Puglia esprime solidarietà e auspica rapida chiusura delle indagini
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- By Redazione
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Dopo l’attentato dinamitardo di oggi a Foggia, ai danni di una struttura della cooperativa Sanità Più, Confcooperative Puglia intende esprimere massima solidarietà alle cooperatirci ed ai cooperatori della residenza per anziani denominata il “Sorriso di Stefano”, a cominciare dall’amministratore Luca Vigilante.
Mauro Abate, Presidente Confcooperative Sanità Puglia: “Le aziende non possono più sopportare queste minacce specialmente le aziende che per missione hanno la cura e la riabilitazione delle persone svantaggiate. Con queste intimidazioni viene meno la serenità di chi in prima linea è oggi impegnato a risolvere problematiche serie dei nostri territori quali il lavoro, la sostenibilità economica e lo sviluppo del territorio. Oggi colpire questo genere di impresa significa creare caos, paura e di conseguenza instabilità lavorativa. La nostra speranza è quella al contrario di creare sviluppo, aumentare la ricerca nei nostri settori, creare le condizioni per una crescita continua del benessere dei cittadini per una società che aiuti chi è indietro e sia giusta e solidale”.
Giorgio Mercuri, Presidente Confcooperative Foggia: “Quello di questa mattina non è un attacco ad un modello di lavoro, quale quello cooperativo, ma ad un presidio di sostegno alle fragilità di un territorio già martoriato da tante criticità. Chi ha compiuto un gesto così ignobile forse non sa che quella struttura è il dono di un genitore nei confronti di coloro che si sono presi cura di suo figlio nell’ultima parte della sua vita. Ora, auspichiamo indagini che ci riportino rapidamente i responsabili e un’azione più decisa da parte del Governo nei confronti della Capitanata”.
Piero Rossi, Presidente Confcooperative Puglia: “Gli atti di intimidazione nei confronti delle imprese locali, a maggior ragione se impegnate nel settore della promozione del benessere e della salute, se è possibile, aggiungono un ulteriore strato di allarme e di indignazione sulla situazione che si vive in terra di Capitanata. Il tessuto economico e sociale deve essere preservato con tutto l’impegno possibile. A maggior ragione oggi, quando la comunità locale mostra consapevolezza e fermezza di fronte alla situazione, anche con le denunce e l’assunzione di responsabilità. Ma non possiamo chiedere ad alcuno, eroismo e martirio né esporre le persone per bene alla proditorietà e alla violenza di pochi”.