In un territorio più volte depredato e costantemente sotto assedio da parte di grandi gruppi industriali, oggi si torna a prospettare la realizzazione di una centrale termonucleare lungo la costa ostunese o a sud di Brindisi.
Inoltre si autorizzano ricerche petrolifere in mare sulla base di una ormai vecchia logica energetica e di un giudizio di compatibilità ambientale redatto dalla stessa commissione VIA nazionale che ha ben mostrato le sue “qualità” nel caso del rigassificatore.
Ancora una volta siamo di fronte a procedure discutibili sul piano tecnico e prive dei presupposti essenziali di consultazione democratica delle istituzioni e delle popolazioni interessate.
Il comune di Ostuni ha preso duramente posizione contro la demenziale ipotesi di costruzione della centrale nucleare e ha adito alle vie legali per impedire le ricerche petrolifere.
{affiliatetextads 1,,_plugin}Non sappiamo se le Vostre amministrazioni fossero informate sull’autorizzazione a queste prospezioni (le cui modalità peraltro non sono meglio specificate) sui fondali marini, né per quali ragioni non abbiano inteso adire alle vie legali come ha fatto il Comune di Ostuni.
In ogni caso chiediamo quali iniziative intendete assumere per impedire l’avvio delle ricerche petrolifere, ed aprire su di esse un’azione di contrasto, concertata con rappresentanze istituzionali, politiche, sociali e culturali locali, e – infine – chiediamo di far dichiarare il territorio denuclearizzato ed indisponibile ad ospitare tali impianti, come amministrazioni comunali e provinciale hanno fatto in passato.