Bocciata la legge che rendeva due quartieri autonomi da Bari
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CON L'AUTONOMIA A RISCHIO "CITTA' METROPOLITANA"
Sull'autonomia era stato fatto un referendum l’anno scorso. La proposta di legge aveva fatto il suo iter e sembrava, dopo l’approvazione in commissione, che dovesse essere approvata anche dall’assemblea regionale. Il sindaco di Bari, Michele Emiliano, tuttavia, ha chiesto e ottenuto di essere sentito dai capigruppo consiliari per esporre la propria contrarietà al riconoscimento dell’autonomia delle ex frazioni. Tra le motivazioni addotte il fatto che l’autonomia alle ex frazioni avrebbe potuto mettere a rischio lo status di città metropolitana per il capoluogo pugliese, perchè avrebbe comportato «una riduzione di circa 70.000 abitanti, portando la popolazione complessiva della città di Bari a circa 269.000 abitanti».
POLIZIA IN AULA PER ALLONTANARE PUBBLICO
E' intervenuta la polizia nell’aula del Consiglio regionale della Puglia. I poliziotti, la cui presenza è stata richiesta dal presidente dell’assemblea regionale, Pietro Pepe, hanno allontanato il pubblico che protestava, anche con minacce, contro i consiglieri della maggioranza di centrosinistra che hanno respinto poco fa la proposta di legge con la quale veniva stabilita l’autonomia comunale rispetto al Comune di Bari delle ex frazioni di Palese-Santo Spirito e di Carbonara-Ceglie-Loseto. Con voto segreto, i provvedimenti sono stati bocciati a maggioranza. Quando è stato letto l’esito del voto, il pubblico - composto da componenti dei comitati pro-autonomia delle frazioni di Carbonara-Ceglie-Loseto e di Santo Spirito-Palese - ha cominciato a inveire contro i consiglieri della maggioranza di centrosinistra. Alcune persone hanno cominciato a battere pugni contro la vetrata che divide l’aula con l’area riservata al pubblico e ai giornalisti. Pepe ha quindi prima chiesto l'intervento dei commessi dell’aula e poi quello dei poliziotti.
{affiliatetextads 1,,_plugin}L'INTERVENTO DI EMILIANO: AUTONOMIA SAREBBE UN DANNO PER TUTTI
Sulla proposta di legge '"non hanno mai avuto voce in capitolo i cittadini baresi che non risiedono a Carbonara-Ceglie-Loseto e a Palese-Santo Spirtio, non avendo potuto partecipare al referendum consultivo". E’ questa una delle questioni poste dal sindaco di Bari, Michele Emiliano, nella audizione che ha tenuto davanti al presidente del Consiglio regionale pugliese, Pietro Pepe, e ai presidenti dei gruppi consiliari della Regione Puglia in merito alla proposta di legge – che dovrebbe essere discussa oggi dal Consiglio regionale pugliese – che prevede l’autonomia di due quartieri da Bari, quelli appunto di Carbonara-Ceglie-Loseto e Palese-Santo Spirito.
Secondo Emiliano, quindi, “l'obbligo costituzionale di ascoltare le popolazioni interessate non può non riguardare la popolazione della restante parte del Comune che subisce la decurtazione territoriale in quanto anch’esse possono essere interessate alla variazione”.
Emiliano, nel ricordare che il Consiglio comunale, il 30 novembre 2009, ha espresso parere negativo sulla proposta di legge per l’autonomia, ha ricordato che è a rischio per Bari lo status di città metropolitana in quanto “l'autonomia comporterebbe una riduzione di circa 70.000 abitanti, portando la popolazione complessiva della città di Bari a circa 269.000 abitanti”.
E l’ipotesi di riduzione della popolazione “comprometterebbe in maniera definitiva il programma dell’amministrazione comunale di Bari teso a dare maggiore autonomia a tutte le circoscrizioni attraverso la realizzazione dei Municipi (prerogativa riservata solo ai comuni con popolazione superiore ai 300.000 abitanti).
Con l’autonomia, inoltre, secondo Emiliano, “si verificherebbe una moltiplicazione dei costi a danno della pubblica amministrazione”, si verificherebbero “incertezze sul futuro finanziario dei nuovi Comuni”. Inoltre c'è anche da considerare – secondo il sindaco di Bari – “la rinuncia dei nuovi comuni ad alcuni servizi” già avviati dalla amministrazione comunale di Bari. “L'amministrazione comunale – ha detto a questo proposito Emiliano – è intervenuta in questi anni a favore dello sviluppo di tutto il territorio cittadino, senza differenze, attraverso la realizzazione di numerose opere pubbliche e l’attuazione di importanti politiche sociali ed economiche”.
“Non c'è dubbio che i conti non quadrerebbero – ha detto Emiliano – il comune di Bari non può gestire servizi al di fuori del territorio comunale, quindi trasporto pubblico, acqua, fogna, gas illuminazione, rete telefonica dovrebbero essere gestiti dai costituendi comuni. I cittadini indubbiamente riceverebbero un danno sia sotto il profilo della qualità e quantità dei servizi che sotto il profilo della tutela sociale”.
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