LA GIUNTA - In teoria la giunta è fatta, e fa bella mostra di se sul sito regionale. Tredici assessori, dei quali due donne (ma in realtà tre, reconsiderando che la Polverini trattiene presso di sé la delega alla sanità). Il bilancino delle poltrone restituisce lo scenario seguente: siamo a 6 assessori alla componente ex Forza Italia, 4 ex di Alleanza nazionale, 2 alla Lista Polverini, 1 alla Destra. Manca l’UdC, che per ora è fuori. Dato lo scarso risultato in voti alle ultime elezioni “l’estremo centro” di Casini e Cesa è stato estromesso dai giochi di giunta. Ma gli scudocrociato non ci stanno. “Noi non abbiamo fatto proprio nulla. E’ la Polverini che non ha rispettato gli accordi, quindi è un problema suo. Noi abbiamo stipulato dei patti che, come spesso accade, non sono stati rispettati; non è che siamo degli accattoni che ci tengono buoni con un assessorato o due… Noi avevamo un accordo e chiediamo che questa venga rispettato. Tutto qui”, attaccava Casini proprio ieri, ospite di Lucia Annunziata a “In Mezz’ora”. Gli accordi di cui parla Casini sono quelli pre-elettorali che Luciano Ciocchetti, comandante del Partito nel Lazio, aveva sottoscritto con l’allora candidata Governatrice. All’UdC sarebbero spettati la vice-presidenza del Consiglio Regionale, più due assessorati pesanti. Ma dopo il deludente risultato, dopo il caso lista-PdL e la necessità di rimpolpare la quota PDL nel bilancino degli assessori, all’UDC è stata indicata la porta. Tuttavia, gli uomini di Casini non hanno alcuna intenzione di sotterrare l’ascia di guerra e tengono alto il casino. Pare che ci stiano riuscendo, se è vero che la Polverini è talmente estenuata dalla situazione che ha fra le mani da aver minacciato di far saltare l’intera partita. La proposta che il vertice PDL ha fatto all’UDC, per mantenere la compattezza della giunta, è la presidenza di quattro commissioni consiliari pesanti, più la vicepresidenza del consiglio, più due assessorati “leggeri”. Ma gli uomini di Casini non sembrano sentirci da questo orecchio: o assessorati di pregio (inizialmente si parlava dell’Urbanistica per lo stesso Ciocchetti), o appoggio esterno al governo Polverini – con tutto ciò che questo comporta.

{affiliatetextads 1,,_plugin}IL CASO SCAJOLA – Intanto scoppiava il caso Scajola a livello nazionale, con l’ormai ex ministro dello Sviluppo Economico coinvolto nell’inchiesta Grandi Appalti per una casa al colosseo comprata, pare, pagandola metà in nero. Succede però che uno degli assessori della Giunta Polverini, Fabiana Santini, sia stata per lunghissimo tempo segretaria particolare dello stesso Scajola. E “voci insistenti raccontano che nell’inchiesta sulla vicenda che ha portato alle dimissioni il Ministro Claudio Scajola sia coinvolta anche il neo assessore della Giunta regionale del Lazio Fabiana Santini per anni segretaria particolare del ministro.” Lo dichiarava venerdi Esterino Montino, ex vicepresidente della Regione e oggi Capogruppo del PD alla Pisana, aggiungendo: “spero vivamente e mi auguro che non sia vero. Credo però sia necessario che la Presidente Renata Polverini faccia le opportune verifiche e diradi ogni dubbio. Se le voci sono infondate difenda il suo assessore pubblicamente, se invece il problema esiste, ritengo sia utile che valuti l’opportunità di chiedere alla Santini dimissioni spontanee oppure di procedere al ritiro delle deleghe. È una questione di trasparenza e dubbi di questo tipo vanno diradati subito”. Dunque ancora prima dell’inaugurazione della legislatura la prima richiesta di dimissioni. Per parte sua, la Santini risponde a Montino il giorno dopo, sabato, precisando che non comprende “a quale coinvolgimento egli si riferisca”. Appreso dalla stampa che si sarebbe trattato di un suo coinvolgimento in relazione ad un immobile di sua proprietà, “per memoria e per dovere di assoluta trasparenza – continua la Santini – ho provveduto a trasmettere tutta la documentazione del citato immobile alla presidente Renata Polverini, non intendo concedere a nessuno spazi che toccano la mia vita privata.” Per la Polverini, comunque, sono “pettegolezzi”.

L’INCOGNITA DEL TAR – A complicare ulteriormente la situazione c’è il ricorso al TAR di una serie di cittadini e di consiglieri regionali di opposizioni. Secondo i ricorrenti, il numero dei consiglieri di maggioranza usciti da questa elezione è sovrastimato: alla Polverini andrebbero sottratti tre seggi. Facendo un rapido calcolo, però, con l’UDC all’appoggio esterno, poichè non soddisfatta per l’esito della partita assessori, se il ricorso dovrebbe essere acccolto, la maggioranza che sostiene la Polverini andrebbe a un solo seggio di vantaggio contro un ipotetico blocco di opposizione PD+UDC. Questo per dire che, se il ricorso viene accolto, quasi certamente la partita assessori sarà riaperta in fretta e furia. Fatto sta che per Maurizio Gasparri “la maggioranza di centrodestra sara’ coesa e sara’ certamente rispettato il patto politico-elettorale con l’Udc che entrera’ presto nel governo della regione Lazio”.

fonte: http://www.giornalettismo.com/archives/62482/guerra-totale-pisana-polverini/