E poi, la centrale nucleare, avverte Vendola, in Puglia già ci sarebbe, anzi ce ne sarebbero "due se non tre". E cioé quelle che corrispondono "al 18% di energia dispersa tra Puglia e Basilicata". Inoltre la regione "regala" già l'83% dell'energia al sistema Paese, e pur essendo disponibili - osserva il governatore - a un aumento della produzione "non siamo disponibili a beccarci né una centrale, idealmente collocata nell'area del salentino, né un rigassificatore". Ora, dopo 4,2 miliardi di investimenti e 12.000 posti di lavoro, le rinnovabili chiedono di aprire una nuova fase "per non ferire il territorio" - che già sopporta in Puglia 4.500 Megawatt (Mw) complessivi tra eolico e fotovoltaico. Si tratta della fase della "solarizzazione delle città": scuole, ospedali, edificio pubblici devono esser pronti a ospitare, anche costruiti come pezzi di design, strumenti per l'energia rinnovabile. Per il viceministro Urso l'Italia "non è seconda a nessuna" anche se "la strada del nucleare è difficile e tortuosa". Dovremmo allora "guardare al futuro e pensare che se anche una centrale sarà pronta nel 2020-2030 ne godranno i nostri figli", mentre serve "responsabilità e autonomia a livello locale". Dobbiamo, aggiunge il viceministro, rendere "il nostro Paese indipendente dai costi" dell'energia non diversificata con l'obiettivo di "raggiungere" proprio "un mix per la produzione di energia elettrica".

{affiliatetextads 1,,_plugin}La vicepresidente del Senato si chiede però se questa energia in più serva davvero al Paese, tenendo presente che "la stima prudenziale dei costi" per il ritorno all'atomo del nostro Paese è di circa "20-25 miliardi per produrre il 4,5% dei consumi finali di energia elettrica", con un parco centrali che non dovrebbe esser pronto prima del 2030. Secondo Bonino, che cita i dati di Terna (al 31 dicembre 2008), la potenza installata è di 102.000 Megawatt, quella netta è di 63.500 Mw con il picco di richiesta é di 50.000. Invece, dice, bisognerebbe salire sul "treno dell'efficienza energetica". Tra Urso e Bonino poi un botta e risposta sull'approvvigionamento dell'uranio per le centrali: "In Niger siamo già al secondo colpo di stato", dice la leader dei Radicali. Risponde il viceministro: "L'uranio è disponibile anche in Canada e Australia", paesi che non hanno problemi democratici di governo.

ANSA