PD Taranto, Primarie si o Primarie no? Lo scontro si sposta su facebook
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- Categoria: Elezioni Amministrative 2012
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La situazione è più o meno la seguente. Ippazio Stefàno, sindaco uscente, si è giustamente ricandidato per il secondo mandato. A Pelillo questo non va giù perchè vorrebbe candidarsi al suo posto ma non potendo fermare politicamente Stefàno ha richiesto le primarie dietro una velata scusa di "deficit di democrazia". Da tempo ha oramai ufficializzato la sua volontà di candidarsi e da altrettanto tempo ha richiesto l'appoggio di Vico e Florido. All'inizio entrambi possibilisti ma negli ultimi giorni decisamente contrari sia alla candidatura che alle primarie; a quanto pare appoggerebbero la ricandidatura senza primarie di Stefàno (SEL). Pelillo è però un osso duro e ieri si è tenuta l'assemblea cittadina del PD con 75 presenti su 129 componenti dove è stata dichiarata la volontà del PD tarantino di procedere verso le primarie allargando la coalizione al terzo polo (UDC-FLI-API-IoSud) estromettendo così di fatto Sel e Sds dalla competizione.
Ma lo stato maggiore non era presente al completo, mancavano Vico, Florido, Lemma, gli assessori e consiglieri comunali (c’era soltanto Di Gregorio). Presenti ovviamente Pelillo e Capriulo che si sono candidati alla competizione primaria. Ma a questo punto nasce un problema: Rocco Ressa, il candidato segretario al congresso sconfitto chiede sulla bacheca facebook di Parisi la convocazione dell'Assemblea Provinciale dato che "tutte beghe politiche che rischiano di determinare non solo una sconfitta politica del PD e del centro sinistra, ma che contribuisce a far crescere nei cittadini il disgusto della politica e dei politici ingrossando così le fila dell’antipolitica, spesso populista ed arrogante, che mina alle radici le Istituzioni democratiche su cui poggia il Paese, la sua economia ed il suo sviluppo. Basta dunque con questa inutile pantomima delle primarie, il tempo è scaduto, tutti sentano la responsabilità del grave momento che vive la città.
Il Candidato Sindaco c’è, è l’uscente, con cui abbiamo già governato la città e che è certamente, pur con tutti i limiti che ciascuno di noi si porta dietro, una persona onesta che vuole il bene della sua città. Il PD cerchi di presentare delle liste qualificate perché possa portare in consiglio comunale un nutrito numero di consiglieri capace di essere determinante nelle scelte che la futura amministrazione compirà nell’interesse di Taranto e di tutto il territorio"
Apriti cielo, si scatena nella stessa discussione il finimondo, Dante Capriulo interviene dichiarando la validità dell'assemblea e della decisione relativa alla Elezione Primaria facendo un sottile riferimento "agli uomini liberi che non sono servi di nessun padrone". Risponde quindi Gaetano Blè, storico esponente diessino del capoluogo ionico, elencando i vizi di forma e sostanza dell'assemblea fino all'affondo decisivo nei confronti di Capriulo per la frase sugli uomini liberi scrivendo le seguenti parole: "e tu appartieni a quella degli uomini liberi.. ? Quando ti fa comodo forse spiega come sei diventato presidente della assemblea cittadina... allo stesso modo di come è diventato il segretario cittadino... CALATI dall'ALTO... INDICATO DA ACCORDI BARESI... a cui io, soldato di questo partito, mi sono prima opposto e poi inchinato e fatto votare, IO, in tutte le sezioni. In quel momento le IMPOSIZIONI, gli ACCORDI BARESI facevano comodo a te ed ad altri, erano propedeutuci agli scopi... Blasi era un grande... adesso parte del partito ionico ha chiesto alli stessi BARESI di risolvere la questione, per evitare di dilaniarci, per ricucire il partito e le alleanze, per battere le destre... INVOCATE LA LIBERTA', chiedete di poter decidere da soli come tarantini... e perchè non lo hai chiesto quando ci hanno imposto il segretario cittatino e la tua stessa presidenza?"
A questo punto Blè non ha tutti i torti, facile invocare la democrazia quanto ritorna utile ai propri interessi. Da osservatore esterno poi sinceramente non ho ben capito da chi era composta l'assemblea cittadina, se dagli aventi diritto o dai chi è stato invitato a prenderne parte. Proprio su questo punto Blè indica che l'assemblea in realtà non era formata dagli aventi diritto e quindi non valida. Insomma una grande confusione in casa democratica che rischia seriamente di degenerare verso forme difficilmenti governabili. Uno scontro in atto dunque tra Pelillo-Capriulo e il resto del gotha tarantino.
Ah, ci eravamo dimenticato del ruolo del segretario provinciale Parisi in tutto questo: non pervenuto.
A.F.