A Lecce come a Brindisi, a Taranto come a Trani, il Partito Democratico ha il dovere di proporsi come forza centrale e coalizionante. E in questo spirito il Pd si è attivato in tutte le città al voto, per costruire attraverso il confronto le condizioni per rispondere alla chiamata di buon governo della collettività. Confronto, non mera contrapposizione. Partecipazione, non fugace presenza. Condivisione, non effimero protagonismo. Governo, non esercizio del potere. E' tempo di scrollarsi definitivamente il fardello di una politica plasmata piu a beneficio della ribalta mediatica che alla individuazione delle soluzioni dei problemi. Una politica che ha esasperato le differenze cercando la contrapposizione personale anziché la convergenza programmatica. Non è questa la politica del Partito Democratico, non è questo il comune sentire dei suoi militanti e dirigenti. Non è su queste basi che costruiamo le condizioni del buon governo. Un progetto che non può che essere collettivo e plurale e che ogni dirigente ha il dovere di considerare prioritario rispetto a pur legittime ambizioni personali. A Ferrante chiedo un atto di enorme dignità politica, perché anche a Trani, se saremo uniti, la vittoria è possibile. Apprezzando il lavoro che in questi anni è stato fatto dalla segreteria cittadina e dal capogruppo in Consiglio comunale è ora che gli sforzi diano i giusti frutti . Per farlo va abbandonato il percorso solitario del Pd e va fatto subito».

Anche Losacco (Area Dem) invita Ferrante ad inserire la retromarcia: «Il Pd di Trani, le nostre elettrici i nostri elettori, si trovano in questo momento a un bivio: scegliere un percorso di unità del centrosinistra oppure seguire la strada indicata dalle primarie anche se forse troppo frettolosamente organizzate. Su questa scelta però il tempo sta per scadere, è necessario dare ai cittadini tranesi una reale alternativa allo strapotere del centrodestra. L’alternativa, a mio avviso, risiede esclusivamente in una coalizione ampia che comprende anche Sel e Udc passando da espressioni civiche e partiti che normalmente si collocherebbero a destra come Fli che al momento vedono come sintesi l'autorevole figura dell'avvocato Ugo Operamolla. Non si tratta di calare dall’alto decisioni non condivise dalla base ma si tratta, invece, di scegliere una strada pensata e voluta dal Partito Democratico in tutte le elezioni amministrative e rendere determinante anche a Trani il più grande partito di questo paese.

A chi si è speso negli ultimi anni con e per il Partito Democratico tranese non posso che chiedere un gesto di generosità e responsabilità. Comprendo la fatica e le difficoltà di Fabrizio Ferrante nella scelta di tirar dentro i remi di questa barca ormai lanciata in mare ma sono sicuro che un suo passo indietro potrà permettergli di essere deteminante nel partito e nella città nell’ottica di una vittoria finale ma anche di recuperare quel rispetto che a volte, forse ingiustamente, gli è mancato da una parte del Pd. Lancio un appello alla dirigenza del Pd di Trani: c’è bisogno di mettere al primo posto, nella scala di priorità, il futuro della bella Trani che non possiamo permetterci, ancora una volta, di lasciare nelle mani del centrodestra e in second’ordine bisogna ridare dignità al nostro partito permettendogli di essere protagonista con delle scelte che siano in linea con quello che il Pd promuove a livello nazionale. Il Pd a Trani deve essere inclusivo e non isolato in questa difficile tornata elettorale e per fare questo dobbiamo prima di tutto ritrovare l'unità interna».

Grazie a http://www.traniweb.it/trani/informa/18248.html