«L'acqua è un bene comune, di proprietà collettiva, essenziale e insostituibile per la vita». La disponibilità e l'accesso all'acqua potabile fa parte dei «diritti inviolabili e inalienabili della persona umana, diritti universali non assoggettabili a ragioni di mercato». La Puglia segna un colpo sul terreno della buona amministrazione e della buona politica. Il primo atto della seconda giunta Vendola è una riforma senza precedenti dell'acquedotto pugliese. Il ddl approvato ieri sarà il primo ad approdare nel nuovo consiglio regionale. «Contiamo di approvarlo definitivamente entro l'autunno», spiega l'assessore Fabiano Amati. E' un provvedimento straordinario per quello che c'è scritto ma anche per come è stato costruito. Questa versione infatti nasce grazie a due diverse delibere dell'ottobre scorso che hanno istituito un tavolo paritetico formato da 5 esperti scelti dalla regione e 5 esperti scelti dal comitato pugliese «acqua bene comune» e dal forum italiano dei movimenti per l'acqua.
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Onofrio Introna , socialista riformista liberale, primo degli eletti nella lista di SEL per la provincia di Bari, da oggi può considerarsi il Presidente del Consiglio della Regione Puglia. Da oggi , l'intera comunità dei socialisti pugliesi può dirsi soddisfatta per il riconoscimento della laboriosa attività svolta e del contributo solidale, manifestato sempre con energica passione a Vendola al quale riconosciamo la straordinaria capacità di rappresentare un futuro possibile, al quale i socialisti sono pronti ad offrire la propria cultura ed i propri valori nati nel ventre delle lotte dei braccianti e degli operai e che hanno delineato per oltre un secolo la strada del progresso sempre coniugato al riconoscimento e alla tutele dei diritti degli uomini.
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«Non mi sento affatto responsabile di nulla. Spero che il Pd superi le problematiche interne di cui non ho nessuna responsabilità, e che si possa rapidamente far partire questa macchina: la macchina del governo è già partita, bisogna far partire la macchina del Consiglio». Lo ha detto il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola (Sel), rispondendo a un giornalista che gli chiedeva se si sentisse responsabile delle polemiche che in questi giorni stanno dividendo il Pd regionale in merito alla definizione delle cariche, in particolare la presidenza, nell’ambito del Consiglio regionale pugliese. «Io – ha spiegato Vendola – ho posto al Partito democratico, e a tutti i partiti della mia coalizione, il problema politico di dar vita a una esperienza di governo che sia capace davvero di soddisfare la domanda di cambiamento che è giunta dall’elettorato pugliese».
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