Effetto Vendola. Il centrosinistra vince a Molfetta
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Una vittoria che premia il Partito democratico e il suo alfiere Guglielmo Minervini. ma la formazione di Bersani non si è schierata compatta con l'assessore uscente. Le correnti hanno avuto il loro peso e gli oltre mille voti a Decaro, i 516 a Canonico (il presidente del Liberty) e 341 a De Gennaro lo testimoniano.
Minervini siederà in consiglio regionale (appare scontato un secondo incarico assessorile) con un altro molfettese, il candidato del Popolo delle libertà Antonio Camporeale. Per il presidente della Molfetta Porto si è speso in prima persona il sindaco Antonio Azzollini, non lesinando energie. Ma due dati devono far riflettere: degli oltre 10mila voti di lista, il 25% è andato ad altri candidati tra cui quello della corrente di An Domi Lanzillotta, Cassano e Surico (quest'ultimo appoggiato da Enzo De Cosmo) o disperso. Un chiaro segnale alla dirigenza. E le dichiarazioni dell'altro candidato a sostegno di Palese, Francesco Armenio de I pugliesi (285 preferenze), parlano da sole.
Questo, unito alla supremazia del partito di Berlusconi nella coalizione la dice lunga sugli equilibri interni. Alla viglia del voto un risultato inferiore agli 8mila voti sarebbe stato visto come una sconfitta per Camporeale. La sua rivincita comincerà da via Capruzzi.
{affiliatetextads 1,,_plugin}A sinistra, forti della maggioranza dei consensi, scalpitano i partiti di opposizione cittadina . I democratici con il 26,38% dei voti si confermano seconda forza, seguiti dalla lista di Vendola capitanata da Tommaso Minervini. Sinistra ecologia libertà (Sel) è la prima grande sorpresa di queste consultazioni: ha conferito oltre 2mila voti all'ex sindaco e circa 400 all'assessore Losappio, appoggiato dal candidato consigliere de Robertis. E a Palazzo Giovene conta su tre consiglieri. Con il 13% dirà la sua.
La seconda sorpresa è l' Italia dei Valori. Senza una vera e propria sede, e soprattutto senza una dispendiosa campagna elettorale guadagna il 7%. Metà di questi a Domenico Cives. L'onda lunga di di Pietro è arrivata anche a Molfetta.
Ci speravano i militanti di Rifondazione comunista. Dopo l'esclusione dal Parlamento, avrebbero voluto dire la loro in consiglio regionale contando sull'alleanza con i Verdi. Si son dovuti arrendere alla soglia di sbarramento del 4%, ampiamente superata a Molfetta anche grazie al consigliere comunale Gianni Porta. Oltre mille i voti per lui.
68 preferenze sono andate a Pascarella della Lista Bonino e 25 a Vincenza Turci della Puglia per Vendola, la decima candidata molfettese.
A sinistra della sinistra Mauro Mongelli raccoglie 26 voti, la metà di quelli andati al candidato di Alternativa Comunista
Michele Rizzi.
Per Adriana Poli Bortone circa il 6%, in linea con i dati regionali. Spiccano Longo e Vernola dell'Udc. Il 47% dei consensi degli elettori di Io Sud è andato al candidato molfettese Saverio Andreula.
Numeri, si dirà (nella colonna a destra il dettaglio). Ma la politica è fatta anche di numeri, almeno nella fase elettorale. Adesso si torna alla politica fatta di provvedimenti e governo.
Perlomeno lo si spera. Un mese di accesa campagna elettorale ha lasciato il segno, anche a votazioni in corso. Quel rilevamento del voto a metà mattinata di lunedì non richiesto dalla Prefettura ha fatto storcere il naso a più di uno. La Federazione di Sinistra ha segnalato il tutto a Schilardi.
(C) Molfettalive.it