Elezioni Regionali - Cito scioccato dai dati: «La città mi ha tradito»
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A Taranto At6 travestita da “I Pugliesi” ha perso, tragicamente. Le tradizionali roccaforti dei Tamburi, di Paolo VI, alcune zone del Borgo, hanno registrato percentuali da brivido, numeri che nemmeno all'inizio dell'avventura citiana si sono visti sui taccuini dei rappresentanti di lista. «Tutta colpa del simbolo - hanno ripetuto come un mantra per tutto il pomeriggio di ieri ad At6 - la gente non lo ha capito». Forse è andata così, o forse la gente ha preferito altro.
{affiliatetextads 1,,_plugin}È certo che il colpo è stato accusato fino in fondo. Perchè le sue aspettative, Cito, le aveva dichiarate pubblicamente dal palco di Piazza della Vittoria: «Prenderemo un seggio, e forse ne scatterà anche un secondo». Uno sguardo più attento a quella piazza, vuota per gli standard di At6, gli avrebbe permesso di essere più realista. È una sconfitta che brucia ancor di più, poi, a pensare che
per Cito il centrodestra in Puglia avrebbe vinto proprio grazie a lui. Invece, a guardare i dati, “I Pugliesi per il Presidente”
hanno fatto peggio solo in altre due province, BAT e Foggia. È utile, però, ritornare ancora sul dato della città di Taranto.
Per scoprire che il nome “C ito ” è stato scritto sulle schede da circa 4mila elettori, 2mila in meno del totale dei voti
per la lista “I Pugliesi”. Effetto traino mancato, quindi, anche perchè in molti hanno scoperto il “trucco” dell'omonimia, sul quale nemmeno tanto velatamente aveva giocato l'onorevole Cito. Il candidato di cartello, infatti, era Mario, figlio del leader di At6, silente per tutta la durata della campagna elettorale. Chissà se con un candidato più presente sarebbe andata diversamente. Con i se non si fa risultato, certo.
E lo sanno bene ad At6: il sacrificio del simbolo amato, infatti, è stato necessario per non incorrere nella tagliola dello sbarramento del 4%. La beffa è che “I Pugliesi”, a Taranto, sono caduti nella trappola dello sbarramento “v irtuale”: quel 3% scarso ha di fatto impedito a Mario di portare il verbo paterno in Consiglio Regionale. I veterani, comunque, non si aspettavano molto. L'esperienza, almeno a loro, ha insegnato che alle Regionali Cito non ha mai fatto bene, con simbolo o senza. Nel 2000, infatti, racimolò un insignificante 0,9%, andando solo contro tutti. Ora c'è chi dice che l'azione politica dell'onorevole si ridimensionerà. Qualcuno, anzi, assicura che la delusione sia stata così tanta da avergli fatto dire che con la politica lui ha chiuso. Quasi la città gli avesse fatto un torto, senza almeno un motivo apparente. Una prospettiva alla quale loro stessi credono poco.
Corriere del Giorno - Pagina 11 Martedì 30 Marzo