"Perché io? Perché io sono voi - ha detto rivolgendosi ai giovani radunati ad ascoltarlo - quando non sopportate il centrosinistra avendo la speranza di un mondo diverso". "E perché - ha aggiunto - a me è accaduto due volte di dovere sconfiggere il centrosinistra per sconfiggere il centrodestra". E tuttavia il governatore della Puglia ha voluto mandare un messaggio tranquillizzante al Pd:  "Le primarie non sono una minaccia per il Pd o per il centrosinistra, sono una minaccia per la cattiva politica. Sono la riappropriazione da parte di un popolo delle scelte fondamentali che riguardano una politica che deve rompere gli steccati e non avere paura della cittadinanza e delle persone in carne ed ossa".

Vendola ha quindi motivato la sua candidatura spiegando che il centrosinistra "non fa un discorso capace di interpretare la crisi del mondo, la crisi dell'Europa e la crisi italiana". "Mi candido per sparigliare il centrosinistra - ha ribadito- se il centrosinistra si presenta senza la voglia di pronunciare le parole chiare del desiderio radicale del cambiamento". "Non c'è cambiamento - ha concluso - se non si dà una prospettiva chiara di fuoriuscita dall'ergastolo della precarietà".

{affiliatetextads 1,,_plugin}Replicando al ministro dell'Economia Tremonti, che in un'intervista a Repubblica si è dichiarato contrario a governi tecnici, il governatore della Puglia si è dichiarato sostanzialmente d'accordo"ma per le ragioni contrarie alle sue: abbiamo bisogno di chiudere questa esperienza, di liquidare il berlusconismo e tornare alle urne". "Credo che non ci sia oggi sulla scena - ha aggiunto - la possibilità di lavorare per un governo tecnico o per un governo di larghe intese, perché si è consumata una stagione politica".

Vendola ha infine chiarito che le "fabbriche non diventeranno un partito o una sigla candidabile alle elezioni" e ha annunciato l'intenzione di renderle un appuntamento fisso annuale "per fare di loro nel futuro quello che sono state le scuole di partito in passato". Proprio come il Meeting di Cl, ma il paragone è stato accolto con una certa freddezza e qualche mormorio dalla platea di oltre 1.500 giovani riuniti ad ascoltare il leader di Sel, che ha subito spiegato: "Noi abbiamo perso - ha detto riferendosi al centrosinistra - anche perché da quest'altra parte della barricata ci siamo comportati come amministratori di condominio e non come costruttori di una visione".

"Abbiamo bisogno di recuperare invece il senso della costruzione collettiva di temi nuovi ed è questo il compito delle 'Fabbriche'. "Noi - ha detto ancora il governatore della Puglia - chiediamo al centrosinistra di interrogarsi sul fatto che la sua strategia è asfittica: se la politica non incontra la vita non è capace di sentirne pene e affanni, non è capace di costruire la speranza, non può essere una proposta vincente". "Le Fabbriche sono una esperienza autonoma da tutti i partiti - ha detto salutando il coordinatore nazionale di Sel Claudio Fava presente tra il pubblico - ma auspico che le Fabbriche e Sel possano essere reciprocamente simpatizzanti, ma autonome".

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