Nell'ambito della “Settimana dei Diritti ", l’I.C. “Bonsegna -Toniolo” in collaborazione con il Comune di Fragagnano e l’Associazione culturale “Ricreativa-Mente”, giovedì 23 novembre alle ore 18.00 presso la sala convegni del Palazzo Marchesale, organizzano l’incontro con Irene Strazzeri, autrice del libro “ La Resistenza della Differenza – tra liberazione e dominio”.
La sinergia organizzativa di cui sopra, ha collaborato anche alla realizzazione del pubblico convegno che avrà luogo venerdì 24, dal nome “Break the Chain”. Entrambi gli eventi ricadono nella progettazione didattica di alcune classi dell’I.C. di Sava e Fragagnano, il cui nome è appunto “La Settimana dei Diritti”.
Le coordinatrici del progetto assieme ai bambini, hanno lavorato su diverse tematiche come: i diritti dei bambini, diritti dell’ambiente in cui si vive, la parità di genere, le pari opportunità e la violenza contro le donne. Lo scopo ultimo del progetto è quello di offrire ai bambini, strumenti chiave per affrontare le tematiche stesse, attraverso i loro occhi e le loro possibilità di comprensione.
La presentazione del libro di Irene Strazzeri, ricercatrice in Sociologia della Conoscenza e del Mutamento presso l’Università di Foggia, “La Resistenza della Differenza” ricade nella progettazione didattica perché il senso del libro descrive le difficili relazioni che esistono tra gli esseri umani che non consentono di realizzare una concreta parità tra i generi maschile e femminile, in questo caso maggiormente sottoposto agli effetti derivanti di una discriminazione derivante da una universalità neutra.
La ricercatrice, coordinatrice provinciale della rete “ Donne per una Puglia Migliore”, descrivendo il suo libro, dichiara: « Parlare di resistenza, oggi significa partire dal rapporto con il suo contrario, con il potere che la definisce ». Ed ancora: « La via intrapresa in questo libro consiste nell’attribuzione di un sesso alla residenza, in ragione della significazione anti-universalista e incarnata che, la differenza femminile ha messo in campo rispetto all’universale maschile».
Irene Strazzeri
L’autrice - ricercatrice, come oggetto di studi si occupa di storia della sociologia e sociologia della conoscenza, con particolare attenzione ai problemi culturali dell’interazione sociale e alle problematiche di genere. L’incontro con l’autrice sarà introdotto dalla Prof.ssa Lucia Traetta, in qualità di Assessore alla Cultura del Comune di Fragagnano.
La presentazione dell’incontro è curata dall’insegnante Manuela Monda, il coordinmento dei lavori è a cura della Prof.ssa Elena Manigrasso. In un salotto conviviale, dalle tematiche forti ma fondamentali da trattare, dipinto da un contesto total pink, ad intervenire al tavolo dei relatori, saranno presenti: la Dott.ssa Barbara Gambillara, consigliera di parità per due mandati di seguito presso il Comune di Taranto e oggi, da poche settimane è la nuova presidentessa del “Soroptimist Club” di Taranto.
La pediatra Dott.ssa Antonietta D’Oria, presidente N.P.L. del coordinamento di Lizzano ed esponente di “AttivaLizzano”. La Dott.ssa Lucia Calò, preside dell’I.C. “A. Manzoni di Lizzano”, nonché assessore alla P.I. del Comune di Carosino. La Dott.ssa Serena Bisanti, assessore alle P.O. del Comune di Fragagnano, Angela Todaro, coordinatrice dello S.P.R.A.R. Associazione “Babele” di Grottaglie e la Dott.ssa Eliana Fanelli, docente del plesso Bonsegna in qualità di componente del “Gruppo Porgettazione Parità”.
Un interessante gruppo di relatrici dunque, che in maniera differente in base al proprio campo d’azione, sono interessate in maniera costante ad impegni sociali e civili, con obiettivi su tematiche di uguaglianza e differenza e del rispetto dell’altro. Durante un’intervista, la maestra Manuela Monda del Gruppo Progettazione Parità dichiara: « Il progetto la Settimana dei Diritti è un interessante obiettivo raggiunto dal Gruppo Progettazione Parità e farne parte è senza dubbio una bella sfida. Il gruppo oltre a me è formato anche da Elena Manigrasso, Marianna Nisi, Eliana Fanelli, Loredana Caforio, Fernanda Nastasia e Rosaria Fedele »
Ed ancora: « Abbiamo lavorato tutte insieme e stiamo lavorando tuttora sinergicamente insieme per la realizzazione delle varie attività che, abbiamo progettato. Come gruppo non abbiamo solo presentato un progetto sulle parità nel nostro istituto, ma abbiamo partecipato anche ad un bando di percorsi educativi e didattici, per il contrasto alla violenza di genere, promosso dal Ministero alle Pari Opportunità per il quale ancora non abbiamo ricevuto risposte, ma nel quale nutriamo tutte insieme forti speranze. Il progetto è stato e continua ad essere possibile grazie alla nostra D.S. la Prof.ssa Alessandra Sirsi ».
Ottimo supporto ad entrambi gli eventi in-formativi, sarà appurato anche dall’Associazione culturale Ricreativa-Mente, la cui guida è affidata alle mani di Cristian Marino. L’associazione è molto attenta a questi temi, infatti porta in piazza spettacoli culturali di “Musica & Cabaret”, accompagnati da importanti riflessioni sui temi della violenza contro le donne e sui drammatici casi di femminicidio.La scorsa edizione, infatti, quella del 13 agosto scorso a Monacizzo, ha visto sul palco insieme a personaggi del mondo dello spettacolo, anche i genitori di Federica De Luca e la sig.ra Pina Bleve in rappresentanza dei genitori di Fiorenza De Luca, giovani donne vittime di femminicidio. Inoltre, era presente anche Vera Colucci, che sarà presente anche al pubblico convegno di venerdì 24, in qualità di referente di Nonunadimeno, gruppo attivista della provincia di Taranto. Entrambi gli eventi in programmazione per giovedì 23 e venerdì 24, si intersecano nella Settimana dei Diritti. Incontri in-formativi nati affinché tutto possa essere vissuto per mezzo di un sentimento comune di “vulnerabilità” che, consentirebbe di avere “cura” degli altri, cura come “Primum Vivere” e di non tollerare più, di non accettare più, di non accogliere più e di non giustificare più la violenza. cit. Irene Strazzeri.
ORSARA DI PUGLIA (Fg) – Sarà una giornata dedicata ai sapori e ai colori di autunno quella di domenica 26 novembre, a Orsara di Puglia, quando andrà in scena “Scatti di gusto”, iniziativa organizzata da Svegliarsi nei Borghi nell’ambito del progetto “InPuglia365”, programma di destagionalizzazione dei flussi turistici che valorizza i borghi pugliesi. La partecipazione è gratuita e prevede visite guidate, degustazioni, percorsi esperienziali alla conoscenza del patrimonio storico, culturale, enogastronomico e ambientale dei paesi della Puglia più interessanti dal punto di vista turistico.
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« La violenza è l’ultimo rifugio degli incapaci »,
con testuale eufemismo lo scrittore russo Isaac Asimov,
descrisse la violenza in tutti i suoi aspetti.
E’ una data molto importante per Taranto, che in concomitanza con questa ricorrenza religiosa, inaugura il periodo delle festività natalizie. Per Taranto e per i tarantini inizia l’Avvento, in anticipo rispetto a tutti gli altri calendari che lo fanno iniziare dell’Immacolata o di Santa Lucia. Un insieme di suggestioni e legami con tutte le tradizioni sia religiose che pagane accomunate dalla costante presenza della musica.
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Un militare della stazione radiomobile Caserma di Manduria (Ta) compie l’estremo gesto di efferatezza nei confronti del padre disabile, sorella e cognato per motivazioni futili. Teatro della tragedia è stata l'abitazione della sorella. A 48 ore distanti dalla tragedia, in base agli ufficiali approfondimenti scientifici, si è appurato che il carabiniere, in preda ad un raptus omicida, il quale ha commesso gli efferati delitti con la propria arma da fuoco, pistola d’ordinanza, successivamente ha tentato l’estremo gesto, sparandosi al mento.
Il bilancio è di tre morti: Raffaele Pesare, appuntato in servizio presso la sezione radiomobile della Caserma dei Carabinieri di Manduria, sabato 18 novembre 2017 intorno alle ore 12.30 presso l’abitazione della sorella, sita in via Giulio Cesare nel pieno Centro Storico del Comune di Sava (Ta) ha spento la vita dei propri familiari: il padre Antonio di 85 anni, la sorella Pasana di 50 e il marito della stessa Salvatore Bisci di 69 anni.
L’accaduto, purtroppo, in un primo luogo in via di accertamento da parte degli investigatori, ha smosso gli animi e le coscienze dei concittadini, che ancora adesso non sanno cosa pensare. Un evento del genere ha scombussolato, letteralmente una cittadina, lontana da avvenimenti di cronaca, così brutali ed efferati, che molto spesso avvengono tra le mura domestiche. Il silenzio, fin da poche ore dalla tragedia, ha fatto da sottofondo alle innumerevoli perplessità e i molteplici interrogativi che, oggi ma soprattutto a lungo andare, attanagliano e faranno parte della quotidianità della piccola provincia tarantina. L’essere umano, a volte, e in alcuni casi molto spesso, diviene ancora una volta, autore di un gesto disumano e la triplice tragedia di sabato 18 novembre 2017, ne è l’estrema verità. Non vi è umanità in un contesto del genere, ma solo assenza di emotività e pathos per colui che avrebbe compiuto l’efferata carneficina, senza alcun motivo, concreto. Forse, il loro silenzio, in parte, spaventa la comunità stessa, perché diviene sinonimo e, al contempo, simbolo di rispetto, come forma di lutto unanime dell’intera cittadinanza pietrificata da quanto verificatosi nella tarda mattinata odierna. Un sabato che si macchia di sangue e che cela agghiaccianti verità che, forse solo con le indagini che effettueranno i militari, potranno emergere.
Il Sindaco di Sava, Avv. Dario Iaia
Di seguito, un’altra dichiarazione del Sindaco di Sava (Ta) l’Avv. Dario Iaia, rilasciata integralmente a 24 ore dal tragico evento: « Quando sono stato allertato ieri mattina mi sono recato subito sul posto dove sono giunto pochi minuti dopo che il carabiniere, presunto autore del triplice omicidio, era stato portato via in autoambulanza. Ho intravisto dall’uscio della porta sangue copioso per terra, ma ho preferito non entrare; ciò innanzitutto perché era necessario non inquinare la scena del crimine, ma anche perché non ho ritenuto opportuno farlo. Ritengo che in ogni caso la morte vada rispettata e non essere mai oggetto di curiosità o peggio ancora di spettacolarizzazione. Ho sentito voci che accostavano quanto accaduto a Sava alla nota vicenda di Avetrana. Ritengo che non vi sia alcun tipo di collegamento fra i due eventi sicuramente caratterizzati nella loro diversa dinamica. Il caso di Avetrana sin dall’inizio ha presentato molti lati oscuri, a cominciare dall’iniziale scomparsa del corpo della vittima; nel caso di Sava, al netto di quelle che saranno le risultanze dell’indagine, la situazione è abbastanza chiara. Certamente si è consumato un delitto in ambito familiare e le possibili cause potrebbero essere legate a questioni di natura patrimoniale. La questione più rilevante in questo momento è la necessaria assistenza al figlio della coppia uccisa, affidato al momento ad alcuni parenti; l’auspicio è che si possa trovare una adeguata collocazione del bambino; in caso contrario come comune sicuramente faremo la nostra parte. Per il giorno dei funerali sarà proclamato il lutto cittadino ».
Ora il militare è tenuto in coma farmacologico presso il Policlinico di Bari, ricoverato in reparto maxillofacciale. Il proiettile forando il palato, è uscito fuori dal setto nasale senza provocare altri danni, ora è ufficialmente fuori pericolo. L’appuntato per maggiori cautele, è piantonato in stato di arresto per omicidio plurimo. L’interrogativo di garanzia avrà luogo quando le sue condizioni di salute lo permetteranno e sarà in grado dare luogo ad una ricostruzione cronologia dell’accaduto. Secondo una prima ipotesi investigativa, Raffaele Pesare avrebbe compiuto la triplice strage per dissidi con il cognato, a causa dei proventi della raccolta di olive di uno dei terreni di proprietà del padre, che gestiva assieme a Salvatore Bisci, il cognato, a cui lavoravano entrambi alternandosi. Si annovera nuovamente l’ipotesi, secondo cui si deve seguire la strada, fondata su motivazione banale.
Ciò che è realmente accaduto, il motivo che ha spinto a tale gesto, lo potrà descrivere solamente l’autore, durante l’interrogatorio con gli investigatori. Secondo i rilievi scientifici, condotti dall’unità speciale del R.I.S. il militare ha esploso almeno 10 colpi di pistola, sparando a distanza molto ravvicinata, centrando l’anziano padre sulla sedia a rotelle, la sorella e il cognato alla testa. Le tre vittime, sono morte sul colpo. Stando ai rilevamenti, al momento dei primi soccorsi, le vittime si trovavano nella sala da pranzo, teatro funesto della bega familiare, mentre l’appuntato, gravemente ferito, era rannicchiato su una sedia. L’uomo è stato soccorso e trasferito prima al nosocomio “Marianna Giannuzzi” di Manduria e dopo nel reparto maxillofacciale del Policlinico di Bari. Sul luogo della immane tragedia sono intervenuti il comando dei Carabinieri di Manduria, il Comando Provinciale di Taranto, il R.I.S. con il medico legale Alberto Tortorella, il Procuratore aggiunto Maurizio Carbone e il Pubblico Ministero Maria Grazia Nastasia.
Da alcune indiscrezioni esterne, trapelate nelle ore successive all’accaduto, il carabiniere era in licenza e il fatto che avesse portato con sé la propria arma d’ordinanza in casa dei parenti, fa presumere che egli stesso ne aveva premeditato l’utilizzo. Raffaele Pesare è sposato e ha due figli maggiorenni, rispettivamente di 18 e 24 anni.
La genesi del Caso: Sava: Carabiniere causa Immane Tragedia Familiare
Le Nuove ed Agghiaccianti dichiarazioni: Sava: Il Caso del Triplice Omicidio non è chiuso - le Agghiaccianti Dichiarazioni
Una tragedia familiare ha avuto luogo stamani, intorno alle ore 12.30 a Sava (Ta) il bilancio è di tre morti. Stando a una prima ricostruzione in una delle vie centrali del paese, Via Giulio Cesare, un uomo avrebbe sparato e ucciso il padre, la sorella e il marito della stessa. Le segnalazioni sarebbero giunte dai passanti e dai residenti in zona, i quali in seguito agli spari sentiti nelle vicinanze, hanno avvertito da subito le autorità intervenute.
Un appuntato dell’Arma dei Carabinieri 53enne, Raffaele Pesare, ha ammazzato con colpi di pistola il padre, la sorella e il cognato. Le povere vittime sono state il padre Antonio Pesare di 85 anni, la sorella Pasana di 50 anni e il cognato Salvatore Bisci di 69 anni. La coppia brutalmente uccisa, aveva un figlio che, al momento della strage si trovava fortunatamente ancora fuori casa, molto verosimilmente da un compagno di scuola. Dopo aver commesso i tre efferati omicidi, il carabiniere omicida, ha tentato il suicidio: ha rivolto l’arma contro se stesso e si è sparato, provocandosi ferite molto gravi alla testa. Il militare è ora in fin di vita. Questi è stato trasportato d’urgenza presso il nosocomio messapico, il quale presentava evidenti ferite di arma da fuoco alla testa. Le sue condizioni sembrano, ancora disperate.
Il carabiniere è in servizio al reparto radiomobile della Caserma di Manduria. Il militare è stato trasportato presso il nosocomio di Manduria. Sul posto è intervento il procuratore aggiunto della Procura della Repubblica di Taranto, il dott. Maurizio Carbone e il medico legale che fin da subito, ha iniziato ad esaminare le salme a supporto delle indagini coordinate dai Carabinieri. Sarebbe stato lui stesso, inseguito ad un raptus omicida, a chiamare i colleghi della caserma di Manduria dichiarando: «Venite, ho fatto una c...». La tragedia si è consumata nella casa della sorella del killer, dove abitava anche il padre, nei pressi del comune e del centro storico.
Alla base della lite, in basa ai primi accertamenti, vi sarebbero motivi economici: una eredità divisa male o la gestione di un terreno agricolo di proprietà di Damiano Pesare, gestito da suo figlio Raffaele e suo genero Salvatore. All’origine del folle gesto, dunque, una questione relativa a una piccola proprietà contesa. Sul posto, in una via ostruita a partire da via Mazzini a via Vittorio Emanuele, sono giunti i Carabinieri della locale stazione, i Vigili Urbani, e la massima assise cittadina di Sava, il Sindaco l’Avv. Dario Iaia. Tanto sgomento e incredulità tra la popolazione, non appena appresa la devastante notizia dell’insano e folle gesto.
Con chiara evidenza, i commenti fin d subito sono risultati superflui in momenti di immane disperazione, poiché nessuno è e sarà in grado di poter proferire in merito a una tragedia del genere. Il silenzio, fin da poche ore dalla tragedia, ha fatto da sottofondo alle innumerevoli perplessità e i molteplici interrogativi che, oggi ma soprattutto a lungo andare, attanagliano e faranno parte della quotidianità della piccola provincia tarantina. L’essere umano, a volte, e in alcuni casi molto spesso, diviene ancora una volta, autore di un gesto disumano e la triplice tragedia di oggi, sabato 18 novembre 2017, ne è l’estrema verità. Non vi è umanità in un contesto del genere, ma solo assenza di emotività e pathos per colui che avrebbe compiuto l’efferata carneficina, senza alcun motivo, concreto. Forse, il loro silenzio, in parte, spaventa la comunità stessa, perché diviene sinonimo e, al contempo, simbolo di rispetto, come forma di lutto unanime dell’intera cittadinanza pietrificata da quanto verificatosi nella tarda mattinata odierna.Un sabato che si macchia di sangue e che cela agghiaccianti verità che, forse solo con le indagini che effettueranno i militari, potranno emergere. Sull’agghiacciante teatro della triplice tragedia, è intervenuto il Sindaco del Comune di Sava, che stando ai primi sopralluoghi ha dichiarato: «Siamo tutti sconvolti, non avremmo mai potuto immaginare che potesse accadere una cosa del genere. Si tratta di una famiglia assolutamente perbene. Ed ancora: Era una famiglia tranquilla, una famiglia come tante, che non ha mai dato motivo di preoccupazione – ha dichiarato commentando la notizia alla stampa, accorsa sul luogo dei delitti, una persona tranquilla e molto professionale e nulla lasciava presagire quanto accaduto».
L’accaduto, purtroppo, ancora in via di accertamento da parte degli investigatori, ha smosso gli animi e le coscienze dei concittadini, che ancora adesso non sanno cosa pensare. Un evento del genere che ha scombussolato, letteralmente, una cittadina lontana da avvenimenti di cronaca, così brutali ed efferati che, avvenogono molto spesso tra le mura domestiche.
I successivi aggiornamenti: Sava: Carabiniere causa Immane Tragedia Familiare, l'intera comunità è sotto shock - i nuovi Aggiornamenti
Le agghiaccianti dichiarazioni: Sava: Il Caso del Triplice Omicidio non è chiuso, le Agghiaccianti Dichiarazioni