La situazione ferroviaria pugliese è già di per sé complessa: con questi nuovi tagli i collegamenti ferroviari in Puglia risulteranno drasticamente ridotti per il 15-20% delle corse, mentre aumenteranno in maniera inversamente proporzionale i disagi per tutti i viaggiatori della regione.

In aggiunta a questi disagi, sempre dal mese di Settembre sono stati soppressi tre coppie di treni regionali di Trenitalia che collegavano la Puglia con il subAppennino Dauno, penalizzando i viaggiatori pugliesi che lavorano in Campania e che subiranno il taglio di tutti i collegamenti, classificati come regionali, sulla linea Foggia-Beneventomanovra economica comporterà la riduzione dei corrispettivi per la fornitura dei servizi di trasporto pubblico locale (TPL) (ferroviario, filoferrotranviario e su gomma) derivanti dall'ex Fondo Nazionale Trasporti e successiva rivalutazioni e integrazioni, trasferiti alle regioni, per un ammontare variabile tra il 30 ed il 50 per cento.


Le conseguenze sul traffico dei centri urbani e sull'inquinamento ambientale derivanti dal maggiore ricorso al mezzo privato a causa della riduzione dei servizi di trasporto pubblico o dall'aumento delle tariffe, hanno ricadute in termini di maggiori costi sanitari, ambientali e la realizzazione di opere stradali.


{affiliatetextads 2,,_plugin}Secondo quanto stabilito nel decreto-legge 29 novembre 2008, n. 185, ove, «per assicurare i necessari servizi di trasporto pubblico al fine della stipula dei nuovi contratti di servizio con Trenitalia S.p.A.» era stata autorizzata una spesa di 480 milioni di euro per gli anni 2009, 2010 e 2011, adeguando finalmente, dopo molti anni, l'ammontare degli stanziamenti pubblici ex Fondo Nazionale Trasporti. La legge n. 33 del 2009, imponeva alle regioni di affidare i contratti di servizio per il trasporto ferroviario locale alla società Trenitalia S.p.A., soggetto monopolista di cui F.S. è azionista, pena la perdita dei finanziamenti del decreto-legge n. 185, quando detti contratti di servizio si sarebbero potuti affidare mediante gare ad evidenza pubblica europea, conseguendo risparmi economici nonché miglioramento della qualità dei servizi. I costi di esercizio del trasporto pubblico, ed in particolare di quello ferroviario, potrebbero essere notevolmente inferiori semplicemente mediante la revisione delle norme che ne regolano l'esercizio, con benefici sulla velocità commerciale e quindi maggiore soddisfazione da parte dell'utenza.

Per questi motivi i deputati del PD, Dario Ginefra e Ludovico Vico hanno presentato un'interrogazione urgente in Commissione Trasporti della Camera per sapere dal Ministro Matteoli come si intenda ovviare ai problemi a cui vanno incontro i lavoratori e gli studenti che quotidianamente usufruiscono dei treni delle Ferrovie dello Stato per raggiungere il posto di lavoro o le Università e se siano state valutate dallo stesso Ministro le conseguenze che si potranno avere sul traffico dei centri urbani e sull'inquinamento ambientale derivanti dal maggiore ricorso al mezzo privato a causa della riduzione dei servizi di trasporto pubblico o dall'aumento delle tariffe, nonché le conseguenti ricadute in termini di maggiori costi sanitari, ambientali e la realizzazione di opere stradali.

(C) Barilive.it