{affiliatetextads 1,,_plugin}Il sindaco di Carlantino e quello di Celenza stanno affrontando un nemico che, a loro parere, rallenterebbe lo sviluppo economico del proprio territorio. I vincoli SIC (siti d’importanza comunitaria), idrogeologici e quelli IBA (area importante per gli uccelli) caratterizzano il territorio dei due comuni quasi per la loro totalità. Nel comune carlantinese, soprattutto, il vincolo idrogeologico si estende sul 99,8% della superficie comunale, la zona SIC è pari al 73% mentre la Regione Puglia, entro la fine dell’anno, ha intenzione di portare al 100% il territorio di Carlantino sotto vincolo IBA. “Entreremo nel nuovo anno con il territorio comunale completamente vincolato – ha dichiarato il sindaco di Carlantino, Dino D’Amelio – Imposizioni e impedimenti non concordati, imposti dall’alto e che impediranno qualsiasi sviluppo di energia alternativa”.

Il primo cittadino tiene a precisare di non essere aprioristicamente contrario a questi vincoli che, potenzialmente, potrebbero rappresentare uno strumento importante per il territorio. “Abbiamo avuto per anni il nostro territorio vincolato, ma queste misure non hanno portato nessuna opportunità di sviluppo, piuttosto hanno comportato una limitazione a diverse attività – ha proseguito D’Amelio – Il mio paese è l’unico comune totalmente vincolato e uno dei pochi a non poter sviluppare forme di energia alternativa”. Il Comune di Carlantino, dopo la realizzazione della diga di Occhito, è stato fortemente penalizzato sia per la perdita di terreni fertili che hanno bloccato lo sviluppo agricolo sia per l’imposizione dei vincoli idrogeologi, SIC ed IBA che promettevano uno sviluppo sulla direttrice naturalistico-ambientale.

{affiliatetextads 2,,_plugin}Una promessa mai realizzatasi. “Chiediamo con forza alla Regione Puglia di ridurre e di non aumentare i vincoli che già subiamo da anni – ha concluso il sindaco – Anche perché le attività che vorremmo sviluppare, come la creazione del parco eolico, sono sostenibili e non incidono in maniera severa sull’integrità dell’area o sulla conservazione delle specie e degli habitat”. Il primo cittadino assicura che la realizzazione del parco (in tutto 6-7 pale) non avrà ripercussioni negative sull’habitat e sugli animali garantendo, invece, di custodire con cura tutto il patrimonio naturale del territorio.