Salento, anche il tessuto produttivo locale si ribella alla richiesta di Colacem di coincenerire rifiuti.
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un importante documento a difesa del settore agro-silvo-pastorale di qualità, settore in continua crescita e di importanza strategica per il vero e pieno sviluppo del Salento tutto, chiedendo che non venga autorizzata alcuna forma di incenerimento sul territorio, il documento verrà presentato e consegnato alla stampa e ai rappresentanti istituzionali Aurelio Gianfredapresidente della IV° Commissione Consiliare Sviluppo Economico della Regione Puglia e Gianni Stefàno assessore alle Politiche dell'Energia della Provincia di Lecce.
{affiliatetextads 4,,_plugin}Un eventuale co-incenerimento di CDR da parte di Colacem, avrebbe conseguenze catastrofiche e devastanti non solo sulla salute dei cittadini, ma anche sulla qualità e salubrità di tutti i prodotti di eccellenza derivati da produzioni agro-silvo-pastorali, in particolar modo se condotte con precisi metodi e disciplinari di qualità, quali il metodo biologico, biodinamico e sinergico, caratterizzanti innegabilmente la naturalezza e la genuinità del prodotto stesso derivato da un ambiente più che sano e incontaminato, affossando, al contempo, economie d'eccellenza assieme alla stessa immagine agro-turistico attraverso la quale è riconosciuta indiscutibilmente e internazionalmente da esperti del settore la penisola salentina.
Proprio il comparto agro-silvo-pastorale in questi anni sta vivendo un momento di rilancio, quasi insperato dopo anni e anni di difficoltà, ed ha fondato la sua rinascenza proprio su prodotti di eccellenza frutto di un ecosistema sicuro e salubre ed ha un estremo bisogno che tali prodotti si sviluppino in un territorio profondamente sicuro e tutelato: il danno che le emissioni di nanopolveri e metalli pesanti provocherebbero su prodotti alimentari di origine agro-silvo-pastorale sarebbero incalcolabili e funesti per aziende che hanno fatto della qualità e genuinità la loro carta di identità?
{affiliatetextads 1,,_plugin}Le cronache provenienti dal territorio tarantino, brindisino e campano, hanno già dimostrato quanto gli agenti inquinanti si insinuino nella catena alimentare ed i primi ad essere danneggiati siano gli allevatori e i contadini, spesso costretti a distruggere prodotti e bestiame.
Il settore produttivo che sta scommettendo sul pieno rilancio dell’economia locale basato sull’agricoltura, sulla produzione casearia, sull’allevamento, sul turismo e la tutela del territorio e delle sue peculiarità floro-faunistiche ha bisogno di ben altro che un nocivo Inceneritore.
Quando la Provincia parla di difesa del mondo del lavoro vogliamo ben sperare che non si riferisca solo alla tutela degli interessi di una azienda, ma che abbia a cuore anche quelli di un mondo di piccole e grandi realtà vero futuro e ricchezza innegabile per un territorio qual'è il Salento che hanno incentrato la loro attività su uno sviluppo ecocompatibile.