Roseto accoglie i suoi emigranti. Da mercoledì 27, tre giorni dedicati alle storie di chi è andato via
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Giovedì 28, gli eventi della Festa dell’Accoglienza proseguiranno alle ore 18.30 con la proiezione del documentario “La Terra dei Borbone” che offre una interessante riflessione sulla Questione Meridionale, il brigantaggio e l’Unità d’Italia. Il 29 luglio la giornata più emozionante: l’incontro con gli emigranti, la presentazione del documentario “Un’altra Roseto” e del progetto per la realizzazione del “Museo dell’Emigrante” precederanno il concerto di Claudio Santaluce. Poche settimane fa, i rosetani al di là e al di qua dell’oceano si sono riabbracciati grazie alla visita di una delegazione del paese alle comunità di emigranti residenti a Roseto Pennsylvania e a Toronto.
Dal calore di quel nuovo abbraccio, che ha sancito ufficialmente un gemellaggio già scritto nella storia dei due paesi, nasceranno iniziative che intendono valorizzare gli aspetti positivi di un fenomeno complesso e troppo spesso doloroso come quello dell’emigrazione. Per le Amministrazioni pubbliche di Roseto Valfortore e di Roseto Pennsylvania, non si è trattato di una visita di cortesia ma del primo e ideale mattone alla costruzione di un ponte tra le due Comunità che riguardi anche il turismo, la promozione delle tipicità e della cultura rosetane nel mondo. Alla delegazione rosetana sono state consegnate copie di documenti, fotografie, certificati, lettere e passaporti che rappresentano una prima dotazione per il progetto Museo dell’Emigrante. Sono due, nel mondo, i paesi dei rosetani: il primo si trova sui Monti Dauni, il secondo, fondato nel 1912 da emigranti del piccolo borgo foggiano, è negli Usa.
E’ il 1882 quando 11 rosetani si imbarcano per arrivare a New York. Lavorano, spendono il minimo per sopravvivere, fanno arrivare dall’Italia i familiari e cominciano a pensare di stabilirsi negli Stati Uniti per la vita. I primi a comperare lotti di suolo edificabile sono in tre, indicati come i fondatori di Roseto Pennsylvania: Nicola Rosato, Lorenzo Falcone e Giovanni Policelli. Negli Stati Uniti e in Canada, col passare degli anni, la presenza dei rosetani è andata ramificandosi in diverse aree geografiche. A Toronto si calcola non siano meno di 4mila le donne e gli uomini con origini di Roseto Valfortore.
ROSETO e L’EMIGRAZIONE
http://rosetovalfortore.blogspot.com/p/roseto-usa-canada.html