Questi sono alcuni dei dati qualitativi e quantitativi resi noti oggi nel corso del Forum Regionale di Informazione e Consultazione Pubblica della Regione Puglia, che si è svolto presso l’assessorato alle Opere Pubbliche, durante il quale è stato illustrato il Piano di Gestione delle Acque del Distretto Idrografico dell’Appennino Meridionale, relativamente al territorio della Puglia, in corso di redazione in base alla direttiva 2000/60 CE. Al Forum hanno partecipato rappresentanti dei Consorzi di Bonifica, dell’AATO, dell’Autorità di Bacino, dell’Acquedotto Pugliese, degli Ordini Professionali, dell’Università e del CNR; nella realizzazione del Piano rientrano, oltre alla Puglia, anche il Lazio, l’Abruzzo, il Molise, la Campania, la Basilicata e la Calabria; grande importanza riveste lo sviluppo di un processo di partecipazione pubblica, volto alla crescita di una maggiore consapevolezza nell’amministrazione del bene acqua per assicurarne così pienamente il diritto all’uso.

{affiliatetextads 1,,_plugin}I contenuti del Piano vanno dalla descrizione delle caratteristiche del distretto idrografico alla sintesi degli impatti antropici sullo stato delle acque superficiali e sotterranee, dalla individuazione delle aree protette al monitoraggio delle acque e ai programmi di misure. In particolare, relativamente alla Puglia sono stati resi noti alcuni dati del Piano di Tutela delle Acque che rientrano nel Piano di Gestione delle Acque. Rispetto alle azioni poste in essere dalla nostra regione negli ultimi anni, è stato nettamente limitato l’utilizzo di fertilizzanti azotati nonché il rilascio o rinnovo delle concessioni per il prelievo di acque di falda nelle zone di tutela; sono stati eseguiti infine molti interventi infrastrutturali per il miglioramento della distribuzione e per aumentare la capacità d’accumulo. La regolamentazione della materia e il rafforzamento del riuso (già è avvenuto a Fasano e Ostuni per quanto riguarda l’agricoltura e all’Ilva relativamente all’industria) sono i prossimi obiettivi da raggiungere.

“Intendiamo questo Forum – ha detto Amati - come un grande cantiere in cui coltivare un processo intellettuale utile e consapevole per tutti gli operatori. Il seminario di studio del Forum – ha concluso – assumerà maggior significato se non perdiamo di vista la grande importanza che rivestono le risorse idriche soprattutto nella nostra regione povera di acqua”.