Il Pdl in Puglia vende ''l'anima al diavolo, candidando in provincia di Taranto come capolista Mario Cito, figlio di Gianfranco ex sindaco di Taranto condannato per concorso esterno in associazione mafiosa, affidando a quest’ultimo, in premio, la gestione della campagna della lista 'I Pugliesì, di Rocco Palese”. Lo afferma in una nota Pierfelice Zazzera, coordinatore regionale dell’Italia dei Valori Puglia. “L'animosità con cui il ministro Fitto continua ad attaccare la candidatura di Lorenzo Nicastro alle regionali per Italia dei Valori – per Zazzera – esprime da un lato un ingiustificato nervosismo verso l’esercizio di un diritto costituzionale, quello all’elettorato passivo; dall’altro è un evidente tentativo di deviare l’attenzione da quanto il centrodestra ed il suo candidato presidente stanno facendo sul territorio, pur di vincere la competizione elettoralè.
Alle 7,45 del primo settembre scorso, monsignor Giovanni Ermes Viale, capo ufficio della Congregazione per l'Evangelizzazione dei Popoli, chiede all’ingegner Balducci di aiutare la figlia di Massimo Spina, direttore amministrativo dell’ospedale Bambin Gesù, per superare il concorso per l’ammissione al corso di Laurea in Architettura presso l’Università La Sapienza di Roma.
Viale: «Carissimo presidente, sono don Ermes ... scusami se ti importuno, ti ho chiamato più volte nella giornata di ieri... Massimo Spina... mi aveva chiesto una cortesia... ma io non sapevo proprio come poterlo aiutare, cioè c’è sua figlia che domani alla Sapienza fa questo test per Architettura».
Un imprenditore di Cosa Nostra che arriva a Palazzo Chigi. Un giudice, Giuseppe Tesauro, in società con un funzionario ministeriale e anche imprenditore legato al clan dei Casalesi. Un commercialista mafioso, Pietro Di Miceli, che fa da mediatore con la Provincia di Frosinone per procurare un appalto a Riccardo Fusi, presidente di Btp. Ecco lo scenario che emerge dal rapporto del Ros dei carabinieri allegato all'inchiesta fiorentina sui grandi appalti della Protezione civile. Tutto o molto ruota intorno alla figura di Antonio Di Nardo - considerato vicino al clan dei casalesi - al quale si lega anche il personaggio più scomodo delle storie ricostruite dagli investigatori. Quello che in una telefonata sostiene di essere stato "alla presidenza del consiglio". Lui è Mario Fecarotta, imprenditore affiliato a Cosa Nostra e legato, in particolare, alla famiglia Riina, arrestato nel 2002 per mafia e per estorsione aggravata (una mazzetta da 500 milioni). I rapporti con Di Nardo diventano "espliciti" il 27 gennaio 2009.
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Alle 14 nel padiglione 5 stand A72 della Regione Puglia della Bit (Borsa Internazionale del Turismo) l’assessore regionale al Turismo Magda Terrevoli, quelli della Provincia di Bari e Foggia Trifone Altieri e Nicola Vascello, i rappresentanti istituzionali di alcuni comuni aderenti al progetto e il presidente dell’Associazione Culturale Opera di Molfetta Gaetano Armenio illustreranno la nuova pubblicazione sui riti pasquali pugliesi. Il volume è frutto dell’amore per le tradizioni, della volontà di documentare eventi che ogni anno rinnovano un percorso di fede e di religiosità carico di emozioni, in cui devozione e misticismo si fondono nelle suggestive architetture degli antichi nuclei urbani.
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''Sembra che dobbiamo abituarci alla litania che il Pdl pugliese ha scelto di recitare, con cadenza settimanale, per questa campagna elettorale sui temi dell'agricoltura pugliese. Oggi e' la volta di Rocco Palese, che sembra pero' aver dimenticato di aver votato, il 9 dicembre scorso, insieme a tutti i consiglieri regionali di maggioranza e di opposizione, un ordine del giorno del Consiglio Regionale in cui si richiamava il governo nazionale alla responsabilita' di agire a sostegno del comparto''. Lo afferma l'assessore alle Politiche Agricole della Regione Puglia, Dario Stefano.
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Il candidato del centro sinistra andriese abbraccia la sua gente in compagnia di Nichi Vendola, Presidente della Regione Puglia, in vista delle amministrative di marzo. “Scusate il ritardo”, ha introdotto così il suo discorso di lancio della campagna elettorale in vista delle amministrative di marzo, Nunzio Liso, candidato del centro sinistra alla carica di Primo Cittadino della Città di Andria: “Scusate il ritardo ma nella nostra dialettica vi doveva esser necessariamente un posto di priorità per le primarie e per uno strumento al quale oltre 4.000 andriesi hanno deciso di esprimere la propria preferenza”.
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