Il fuoco della tradizione a Castellaneta, in una mutata società senza più valori o punti di riferimento, è ormai scomparso. E così giunti nel periodo di marzo quando da noi si accendevano fuochi propiziatori che salutavano il nuovo ciclo con l’accensione dei falò, quasi più nessuno sente la rituale necessità di celebrare il fuoco collettivo che riunisce una comunità.
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La festa di San Giuseppe è istituita nelle attuali forme dal 1866, anno in cui il santo viene eletto a Patrono di San Marzano. Sino ad allora il paese era sotto il patronato della Madonna delle Grazie e di San Carlo Borromeo, il santo milanese cui è intitolata la chiesa Matrice (prima di San Carlo Borromeo era intitolata a Santa Venere). Il culto di San Giuseppe con l'originale rito della processione della legna che si svolge il giorno della vigilia (18 marzo), trae origine dalle conseguenze di alcune devastazioni naturali, che colpendo l'immaginario collettivo, divennero spunto di forte devozione. I piccoli falò per le vie del paese hanno origine sin dal 1600, ma lo "Zjarre Madhe" (grande fuoco in lingua ARBERESHE) inizia nel 1866.
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ROSETO VALFORTORE – La notte de “I Foche de Sant’Antone” (i fuochi di Sant’Antonio), a Roseto Valfortore, si celebrerà sabato 14 gennaio. La caratteristica che rende unica questa festa celebrata nel “paese delle rose” è che i falò sono tematici: ai cumuli di legna preparati in ogni angolo del borgo ogni gruppo fa prendere una forma diversa e assegna un ‘messaggio’ differente rispetto ai fuochi preparati dagli altri. Anche per questo motivo sono centinaia i visitatori che ogni anno, nel giorno dedicato a Sant’Antonio, arrivano a Roseto Valfortore.
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ALBERONA – Saranno i Fuochi di Sant’Antonio e lo spettacolo de “La Bella Cumpagnie” ad accendere la notte di Alberona il prossimo martedì 17 gennaio. I falò artistici illumineranno il cielo del borgo a partire dalle 18.30 e si contenderanno i premi che l’Amministrazione Comunale, che organizza l’evento, metterà in palio per le tre “opere di fuoco” più spettacolari. Dalle 19.30, inoltre, la musica popolare di Gargano e Salento, con i 10 elementi diretti dal Maestro Michele Màngano, inonderanno l’atmosfera con le note e il ritmo ipnotico dei tamburelli che daranno energia a musicisti e danzatrici.
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NOVOLI - Una notte di musica ed energia ma anche un progetto che si propone di dare vita ad un laboratorio permanente di ricerca sulle contaminazioni musicali. E’ questa la novità che propone l’edizione 2012 de “La Fòcara” di Novoli (Lecce), il falò più grande del mediterraneo, che il prossimo 16 gennaio tornerà a bruciare rinnovando una tradizione secolare. Grazie alla creatività e l’energia dell’artista siciliano Roy Paci, la novità assoluta, che prende il via con l’edizione 2012, è la costituzione di un’ “Orchestra del Fuoco”, un ensemble di 30 musicisti nazionali ed internazionali direttamente allestita dallo stesso Roy Paci, che realizzerà arrangiamenti e composizioni inedite ispirate alle fiamme de “La Fòcara”.