Love Ghost - è uscito l'ep dal titolo "Scream"
Il portachiavi "diseise" di Davide Nuzzolese è un nuovo prodotto, unico nel suo genere, in grado di coniugare con successo l'aspetto funzionale con una forte identità visiva e un significativo valore espressivo. Fin dal primo sguardo, colpisce l'elegante design geometrico del portachiavi, caratterizzato da linee nette e un intrigante gioco di forme che creano un pattern ipnotico e distintivo. L'utilizzo di materiali innovativi, come il policarbonato traslucido, conferisce all'oggetto una dimensione tridimensionale e tattile, aggiungendo ulteriore fascino al suo aspetto estetico.
Leggi tutto: "diseise": il portachiavi che unisce design, simbolismo e innovazione
Taranto. “La danza per la vita” è il nuovo singolo del poliedrico artista, musicista e cantautore Aldo Losito di Mottola, sui principali stores digitali e nelle radio italiane in promozione nazionale per La Spia dello Ionio Suoni; il singolo è la conferma di una evoluzione stilistica dell’artista che sembra non avere confini, una ricerca negli anni tra generi musicali senza sosta, sperimentando nuove sonorità e tematiche sempre accomunate da passione e autenticità.
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Taranto. Prefetti di Taranto e di Matera, presidenti di Regione della Puglia e della Basilicata e poi i vertici dei consorzi di bonifica e degli assessorati regionali all’Agricoltura: sono solo alcuni dei destinatari dell’ultima missiva protocollata dall’Area Due Mari di CIA Agricoltori Italiani di Puglia per chiedere urgentemente un incontro e interventi risolutivi circa l’annosa questione della carenza idrica nei campi del versante occidentale della provincia di Taranto.
Da Ginosa a Palagianello, passando per Castellaneta: CIA Due Mari, tramite il presidente Pietro De Padova e il direttore Vito Rubino, ha interpellato tutti gli attori coinvolti, ognuno per le proprie competenze, chiedendo a gran voce il rispetto degli accordi originari tra Puglia e Basilicata, entrambe comproprietarie sin dal 1958 della gestione dell’acqua della diga di San Giuliano, e un incontro urgente per far fronte alle innumerevoli criticità.
«Con la presente nota – scrive la CIA – torniamo su questioni da noi segnalate più volte nel corso degli anni, rimaste irrisolte e che puntualmente si ripresentano in tutta la loro gravità, quando parte la stagione irrigua. Parliamo della gestione dell’acqua della diga di San Giuliano (costruita con fondi pubblici) in provincia di Matera, per cui l’ex Consorzio Stornara e Tara di Taranto risulta comproprietario sin dal 1958 al 50% con l’ex Consorzio di Bradano e Metaponto. Nei fatti però la Basilicata da sempre ha svolto un ruolo predominante, poiché ha erogato alla Puglia soltanto dopo aver soddisfatto le proprie esigenze nel più totale immobilismo e silenzio della ex dirigenza e della attuale struttura tecnica dell’ex Consorzio di Bonifica Stornara e Tara. Tale situazione in queste settimane si aggrava ulteriormente poiché la Basilicata nel corso degli anni ha ammodernato il proprio sistema di attingimento idrico dalla diga di San Giuliano realizzando ben sei punti di prelievo a monte della deviazione di San Marco (unico punto di prelievo della Puglia e dove dovrebbe avvenire la suddivisione al 50% dell’acqua tra Puglia e Basilicata), scaricando di fatto soltanto sulla Puglia tutte le criticità della carenza idrica».
«Quest’anno – prosegue la Cia – vi sono ulteriori complicazioni a causa della scarsa piovosità invernale che non ha favorito il rimpinguamento della diga. Questa problematica ci preoccupa e comincia ad agitare gli animi degli agricoltori: a causa di danni reali all’economia agricola del territorio della provincia di Taranto, vi sono fondati motivi di pericolo per l’ordine pubblico a seguito della scarsa erogazione di acqua da parte dei gestori degli invasi della Basilicata e della temperatura che aumenta. I territori e le aziende della provincia di Taranto da Ginosa a Palagianello, a causa della insufficienza di erogazione di acqua dalla diga di San Giuliano, sono in grossissime difficoltà. Siamo giunti al 7 giugno, le temperature iniziano ad aumentare e l’acqua finora erogata dalla diga è pochissima: parliamo di circa 250 litri al secondo come media giornaliera. Questo quantitativo nel canale adduttore lungo 35 km non riesce a superare il territorio di Ginosa, lasciando di fatto senza acqua Castellaneta e Palagianello. Le pregiatissime colture arboree ad altissimo impiego di manodopera, citiamo vite, agrumi, frutticoltura e ortaggi, non stanno ricevendo l’acqua necessaria per evitare la cascola dei frutti e per garantire l’accrescimento degli stessi e la sopravvivenza delle piante. Ci preme evidenziare che l’utilizzo dell’acqua dovrebbe essere ripartita in virtù delle superfici coltivate in entrambi i territori; a nostro avviso non è giusto che a risentire della carenza idrica debbano essere soltanto i territori della provincia di Taranto, poiché da notizie in nostro possesso in Basilicata l’acqua viene comunque erogata regolarmente. Fatte queste dovute premesse, chiediamo con urgenza a tutti gli attori coinvolti, ognuno per le proprie competenze, un incontro a strettissimo giro, invocando il rispetto degli accordi originari e l’erogazione del 50% reale di acqua da parte del Consorzio di Basilicata. In attesa della convocazione, stante l’emergenza in atto, chiediamo sin da subito l’erogazione di almeno ottocento litri al secondo verso la Puglia allo snodo di San Marco».
«Al nuovo commissario del Consorzio di Bonifica Centro Sud Puglia – concludono De Padova e Rubino – chiediamo di procedere speditamente rimuovendo senza indugio, con forza, coraggio e determinazione tutti gli ostacoli che finora hanno impedito, nel corso di tutti questi anni, di tutelare i reali interessi della Puglia sul tema acqua. Occorre recuperare il tempo perso realizzando velocemente tutte quelle opere di ammodernamento così come fatto in Basilicata».
Primo appuntamento del percorso informativo ‘Disfunzioni del pavimento pelvico femminile: cura e prevenzione’, in programma da ieri all’Istituto Tumori ‘Giovanni Paolo II’ di Bari, Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico. L’iniziativa è realizzata dall’organizzazione di volontariato ‘Una Stanza per un Sorriso’, in collaborazione con l’Ordine dei Fisioterapisti di Bari, Barletta-Andria-Trani, Taranto, con la supervisione dell’ambulatorio di medicina fisica e riabilitazione dell’Istituto Tumori di Bari, guidato dalla dottoressa Patrizia Dicillo. Il percorso prevede 10 incontri informativi, rivolti in particolare alle pazienti oncologiche. I trattamenti chemioterapici e radioterapici, così come gli interventi chirurgici, possono provocare disfunzioni del pavimento pelvico che, spesso, causano dolore, difficoltà sessuali, incontinenza. Il corso, che non prevede trattamenti riabilitativi, potrà aiutare le pazienti oncologiche a prendere consapevolezza di queste disfunzioni, cosa fare per prevenirle e trattarle e come richiedere interventi qualificati per superarli. La partecipazione agli incontri è libera e gratuita, con prenotazione obbligatoria ai numeri 080.5555328/9 oppure all’indirizzo mail