È in assoluto il primo convegno sulla Settimana Santa a Mottola. Per l’occasione, a confronto, storici, compositori, ricercatori, docenti, istituzioni, mondo ecclesiastico, operatori turistici e culturali. Saranno loro ad accompagnare il pubblico in un vero e proprio viaggio nella pietà popolare e nelle antichissime radici che questi Riti possono vantare. Un universo di simboli, tra simulacri, abiti, gestualità e molto altro che rendono unico e fortemente identitario questo periodo pasquale nella cittadina in provincia di Taranto, così come in altre parti del Sud Italia. Un’opportunità preziosa per ripercorrere le origini, ma al contempo guardare al futuro. Filo conduttore: la memoria, che si tramanda di padre in figlio.
Venerdì 4 aprile, presso Coreggia, frazione di Alberobello, si terranno due importanti eventi per celebrare l’arte, la cultura e la comunità dei coreggiani, nell’ambito delle iniziative previste per il 130° anniversario di Coreggia2025.
“Un passo alla volta stiamo entrando sempre di più nel vivo delle celebrazioni di Coreggia2025” spiega il Sindaco di Alberobello, Francesco De Carlo. “Con la partecipazione attiva dei cittadini, ripercorriamo la storia del nostro recente passato e, insieme, delineiamo la visione e tracciamo le basi per lo sviluppo del nostro futuro.”
Inaugurazione del Murales Coreggia2025
L’appuntamento è fissato per le ore 16:30, nei pressi del Polivalente, per l'inaugurazione ufficiale del Murales Coreggia2025. Questo murales, che arricchisce il patrimonio visivo di Coreggia, è stato realizzato grazie alla creatività dell’architetta Anna Corallo, il cui logo ha vinto il concorso di idee Coreggia2025. Il progetto è stato completato da Gemanco Design utilizzando la tecnica del mosaico in resina, scelta versatile che assicura un’eccellente performance estetica e la durabilità nel tempo.
“La struttura culturale e sociale di Coreggia”
A seguire, alle ore 17:00 circa, si terrà l’incontro culturale “La struttura culturale e sociale di Coreggia”, che si terrà presso l’Oratorio Carlo Laera. L’evento sarà moderato dall’Assessore con delega a Coreggia, Saverio Sgobba, e vedrà gli interventi di Feldia Loperfido, psicoterapeuta, e Sonia D’Oria, Responsabile qualità di Mestieri di Puglia. Gli interventi trarranno spunto dal volume celebrativo Coreggia2025, proponendo una riflessione sulle dinamiche culturali e sociali che caratterizzano il quartiere e il suo sviluppo.
Feldia Loperfido presenterà i risultati della ricerca condotta su Coreggia nel 2014-2015 e ripetuta nel 2023-2024, con l’obiettivo di analizzare i cambiamenti nel corso di un decennio. Le due rilevazioni, realizzate dalla Faber City Cooperativa di Comunità di Alberobello, si concentrano sul "senso di comunità" e sul "self-investment", ossia l’impegno attivo dei cittadini nel miglioramento del proprio paese.
Nel 2014, i residenti di Coreggia mostravano un buon senso di comunità e un impegno maggiore rispetto agli abitanti di Alberobello, seppur con differenze minime. Sebbene i coreggiani si sentissero lievemente più soddisfatti della vita nel loro paese, non raggiungevano punteggi di alta soddisfazione in vari ambiti.
Nel 2023-2024, il senso di comunità a Coreggia è rimasto stabile, con un forte impegno verso la collettività. Le emozioni provate dai residenti, come gioia, orgoglio e speranza, sono generalmente positive. Tuttavia, è emerso un sentimento di "rimorso", un dispiacere per non aver fatto abbastanza per il paese. I coreggiani percepiscono alcuni settori, come il turismo, l’educazione e l’ambiente, come cruciali per lo sviluppo del paese.
Un aspetto interessante è che, pur mostrando competenze in vari settori, solo il 55% dei partecipanti ha risposto alla sezione relativa alle competenze, sollevando dubbi sulla percezione delle persone riguardo al valore del proprio contributo attivo. In sintesi, Coreggia emerge come una comunità dinamica e pronta a trasformarsi, seppur con sfide legate alla valorizzazione delle proprie risorse e competenze.
Sonia D’Oria, invece, approfondirà il tema dei luoghi simbolo di Coreggia, avrà invece il compito di entrare più nello specifico dei luoghi simbolo della piccola frazione intorno ai quali la comunità di coreggiani si è via via sviluppata. Di quei luoghi tanto desiderati in un passato non troppo lontano, nei primi del ‘900 quando la comunità rivendicava un suo ufficio di stato civile e di come oggi con l’avvento della digitalizzazione non serva più… Dello sviluppo delle scuole e del campetto sportivo, per poi passare in rassegna quei luoghi meravigliosi appena fuori centro-città ideali per i commini nella natura, pressocché incontaminata, fino ad arrivare a quello che un tempo fu un acquedotto romano.
“Un viaggio nel passato e nel futuro,” conclude l’Assessore a Coreggia, Saverio Sgobba. “Con la stessa determinazione di 130 anni fa, insieme ai coreggiani, delineeremo il nuovo corso della nostra frazione, che vive di vita propria e di proprie bellezze, naturali e non. Questo percorso ci permetterà di attrarre nuovi viaggiatori, appassionati di natura, ciclismo, trekking e speleologia, per percorrere insieme un nuovo tratto di storia.”
La giornata rappresenta un’importante occasione di incontro per celebrare i traguardi raggiunti dal progetto Coreggia2025 e per discutere insieme il futuro della frazione di Alberobello.
Il Comune di Alberobello invita tutti i cittadini e gli amanti dell’arte e della cultura a partecipare a questa significativa iniziativa.
Prosegue, domenica 6 aprile, alle 17.30, presso la Distilleria De Giorgi di San Cesario di Lecce, la rassegna “Per un teatro delle ragazze e dei ragazzi” di Astràgali Teatro. In programma “L’isola degli animali”, prodotto dalla stessa compagnia teatrale e liberamente ispirato alla favola “Il processo degli animali contro l’uomo” tratto dalle “Epistole dei Fratelli della Purità” e rivisitata per il pubblico più giovane, in particolare per quello dai cinque anni in poi.
La storia, interpretata da Roberta Quarta, Simonetta Rotundo, Cosimo Guarini e Matteo Mele e diretta da Fabio Tolledi, è ambientata sull’isola degli animali la cui esistenza viene sconvolta dagli umani che pretendono di avere il diritto di assoggettarli, disponendo di loro a proprio piacimento. Gli animali, fino ad allora liberi, decidono di intentare un processo contro gli uomini presso la corte dei saggi djinn, per mettere in discussione la presunta superiorità umana. Lo spettacolo, attraverso una rilettura attuale, poetica e coinvolgente, favorisce l’approccio a un testo della tradizione araba che ha avuto molta fortuna in tutto il Mediterraneo e il Vicino Oriente nel Medioevo e nel Rinascimento ed è terreno fertile per la sempre più forte necessità di una società inclusiva e capace di valorizzare le differenze. Un’occasione importante per promuovere una riflessione critica sul mondo contemporaneo, nel quale è assolutamente necessaria una riappacificazione dell’umanità con il territorio e con gli altri esseri viventi.
La rassegna “Per un teatro delle ragazze e dei ragazzi” rientra nel progetto “Teatri a Sud” ed è prodotta da Astràgali Teatro con il sostegno del Ministero della Cultura e della Regione Puglia e la collaborazione del Comune di San Cesario di Lecce.
Ingresso: € 3,00. Consigliata la prenotazione.
Per info: Tel.389.2105991 mail:
Foto di Marina Colucci
Venerdì 4 aprile, alle 20.30, negli spazi della Distilleria De Giorgi di San Cesario di Lecce, va in scena "Diario di un Pazzo", prodotto dal Teatro delle Forche, diretto da Ettore Toscano e interpretato da Giancarlo Luce. Lo spettacolo rientra nella rassegna Teatri a Sud di Astràgali Teatro e si ispira all’omonimo racconto di Lu Xun.
La storia, ambientata in Cina nella prima metà del ‘900 in Cina, durante uno dei periodi più terribili della storia cinese, narra il passaggio dalla caduta dell’Impero all’ascesa del Partito Nazionalista, le logoranti guerre intestine, la barbara invasione giapponese, ma anche l’apertura alle correnti filosofiche e letterarie occidentali. Scritta nel 1918, l’opera è una denuncia dei valori fittizi della società del tempo che divorano l’individualità delle persone. Protagonista è uno studente di medicina che viene in possesso del diario di un suo vecchio amico e racconta di averne ricopiate alcune parti, considerandole piene di significato. Quello studente è lo stesso Lu Xun, il quale studiò alla facoltà di Medicina per un paio di anni, per poi dedicarsi alla scrittura, fino a diventare quello che è oggi ritenuto il padre della moderna letteratura cinese. Come spiega lo stesso Giancarlo Luce: “Lo spettacolo è un omaggio a Carlo Formigoni e Ettore Toscano, entrambi miei maestri d’arte, entrambi pedagoghi e artisti che hanno impegnato la loro vita nel proporre un’arte teatrale educativa a favore dei giovani, ed entrambi estimatori dell’opera di Lu Xun.”
Il Teatro delle Forche nasce a Massafra con la convinzione di restare al Sud, impegnandosi a creare e ospitare spettacoli dal vivo e artisti capaci di incidere nel tessuto sociale. Tra i suoi obiettivi, proporre spettacoli di alta qualità e servizi teatrali professionali e contribuire allo sviluppo socio economico delle comunità locali e del territorio tramite la valorizzazione del Teatro e la promozione dei beni culturali e paesaggistici capaci di promuovere un dialogo tra le arti e l’ambiente.
La rassegna Teatri a Sud è ideata da Astragali Teatro con il sostegno del Ministero della Cultura e della Regione Puglia, e con la collaborazione del Comune di San Cesario di Lecce.
Ingresso € 5, consigliata la prenotazione. Per Info: Tel. 389.2105991, mail:
Venerdì 4 aprile 2025, alle ore 19:30, presso il Santuario di S. Maria della Lizza di Alezio, paese da sempre legato a Gallipoli non solo dalla semplice vicinanza fisica, ma da vincoli molto più profondi di origine storico-sociale-culturale, verrà presentato il nuovo libro di Luigi Solidoro “La Settimana Santa a Gallipoli e i suoi musicisti. Tra Settecento e Novecento“, edito da Youcanprint (Lecce).
L’evento è patrocinato dall'ANSPI (Oratorio Santa Maria della Lizza), dall'Associazione Gallipoli Nostra, presieduta da Elio Pindinelli, e APSEC (Associazione per la promozione della scienza, dell'educazione e della cultura di Lecce), presieduta da Pompeo Maritati.
Dopo i saluti di apertura di don Antonio Perrone, rettore del Santuario, il libro sarà presentato al pubblico da Elio Pindinelli, vicepresidente della Società Storica di Terra d'Otranto, e dal prof. Francesco Danieli, celebre storico e iconologo, nonché direttore di Krínomai, la nuova Rivista italiana di storia e critica delle Arti di Milano.
Gli intermezzi musicali saranno a cura dello stesso Luigi Solidoro che accompagnerà il soprano Laura De Vita e il duo violinistico composto da Tommaso Passeri e Antonio Fumarola. In programma le più celebri musiche della Settimana Santa gallipolina.
Il volume è il n.8 della Collana di monografie intitolata "Musicisti Salentini", ideata dalla coppia Solidoro-De Vita e realizzata a partire dal 2019.
Taranto. «Tra qualche settimana gli agricoltori del Tarantino avranno bisogno di acqua per irrigare le colture ma ancora non sappiamo se, come e quando partirà la nuova stagione irrigua».
Il nuovo grido d’allarme parte dall’Area Due Mari Taranto-Brindisi di Cia Agricoltori Italiani di Puglia: «Negli invasi l’acqua scarseggia e le temperature tra qualche tempo si alzeranno; abbiamo bisogno di risposte certe altrimenti la stagione irrigua 2025 rischia di saltare in aria e con essa salterebbero reddito e sacrifici dei nostri agricoltori e di migliaia di lavoratori agricoli», è il grido disperato del presidente Pietro De Padova.
Ma cosa sta accadendo nel territorio occidentale della provincia di Taranto, area vasta che per ciò che concerne l’approvvigionamento idrico dipende dalla vicina Basilicata, pur restando comproprietaria al 50% dell’acqua della diga di San Giuliano?
«Ci siamo messi alle spalle una stagione irrigua “presa per i capelli” e salvata solo in extremis grazie alla buona volontà di alcuni attori in campo, ma in tempi non sospetti abbiamo chiesto pianificazione per il futuro – ha chiarito De Padova – Cosa è stato fatto finora per scongiurare una nuova crisi idrica che ora rischia di coinvolgere anche l’approvvigionamento potabile, certamente prioritario rispetto a quello destinato all’uso irriguo?
Qualche mese fa avevamo sollecitato il completamento di lavori di manutenzione straordinaria alla diga di San Giuliano, attività indispensabili in assenza delle quali la Puglia rischierebbe anche quest’anno di non poter utilizzare nemmeno il 50% dell’acqua presente in quella diga di cui, lo ricordiamo, è comproprietaria – ha aggiunto il presidente Cia Due Mari – A completare il solito quadro, che descriviamo ogni anno denunciandolo in ogni sede competente, ci sono la mancanza di pulizia dei canali, la scarsa manutenzione degli impianti e l’atteggiamento antidemocratico di alcuni gestori dell’acqua in Basilicata».
A De Padova sono seguite le dichiarazioni del direttore Vito Rubino: «Si faccia tesoro degli errori commessi nel recente passato. Vogliamo una campagna informativa costante e rispettosa di tutti gli agricoltori del Tarantino che hanno il diritto di conoscere, prima di mettere a dimora le piante e avviare investimenti sulle colture, la quantità d’acqua a disposizione e quella presente negli invasi. Inoltre, non abbiamo notizie delle riparazioni alla condotta “Paoloni”, che corre parallela al canale adduttore, utile al trasporto dell’acqua dal Fiume Tara fino al territorio di Ginosa, dotando l’impianto di sollevamento del fiume di una pompa adeguata alle esigenze di prelievo e di spinta dell’acqua. Ovviamente, per consentire un prelievo costante durante tutta la stagione irrigua è necessario che venga previsto sin da subito la pulizia delle erbacce e delle alghe presenti nella zona di prelievo dell’acqua del Fiume Tara».
«Chiediamo alle istituzioni di intervenire con azioni risolutive e di farlo subito per non prestare il fianco a facili strumentalizzazioni politiche visto il clima crescente di campagna elettorale – ha concluso il direttore Cia Due Mari – Non c’è più tempo da perdere e sul reddito dei nostri agricoltori, oggi più che mai, è vietato scherzare. Quando e in che modo partirà la nuova stagione irrigua? In ballo c’è il futuro di migliaia di aziende agricole e di lavoratori del settore».