Venerdì 22 febbraio 2019 è uscito il nuovo album dei Noveis dal titolo “Il mondo non è un posto silenzioso”. L’album, composto da 9 tracce, è anticipato dall’uscita dal primo singolo “È solo un sogno” in rotazione radiofonica da fine gennaio. Il nuovo lavoro della band, partendo dalle sonorità britanniche che hanno contraddistinto il sound del gruppo da più di 15 anni, è frutto di una sperimentazione che ha portato ad arricchire il loro pop rock italiano con elementi di blues, musica elettronica e noise contemporaneo.
“Il mondo non è un posto silenzioso” è disponibile su supporto digitale (Amazon, Youtube Music, Spotify, itunes e tanti altri).
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Taranto, Mottola e Martina Franca insieme nella liturgia stazionale in programma sabato 6 aprile. Si tratta di un momento di pietà popolare particolarmente sentito che, a rotazione, viene ospitato a turno in segno di comunità. L’appuntamento è organizzato dalla Confraternita del Carmine di Mottola, dall'Arciconfraternita del Carmine di Taranto e dall'Arciconfraternita del Carmine di Martina Franca e, quest’anno, si svolgerà a Mottola alla presenza dei priori dei tre sodalizi, rispettivamente Vito Greco, Antonello Papalia e Giacinto Argese.
Oltre 150 i confratelli e le consorelle partecipanti che mediteranno cinque stazioni della via crucis, in richiamo ai misteri dolorosi del Santo Rosario. L’inizio è previsto alle ore 19:30: il pio corteo attraverserà il centro e il borgo antico medievale Schiavonia, un luogo particolarmente suggestivo che accoglierà questo atto penitenziale. Caratteristica di questa edizione saranno infatti i sodalizi carmelitani che, entrando nell'ultima domenica di quaresima, saranno a piedi scalzi.
«Un appuntamento che si rinnova come da tradizione- annuncia il priore di Mottola Vito Greco- e che per noi significa entrare nel vivo del periodo pasquale. In questo modo apriamo ufficialmente l’edizione 2019 dei nostri riti. Ci tengo a sottolineare il legame tra le nostre Confraternite, che emerge con forza anche in queste occasioni».
In processione non mancheranno la troccola, che a Mottola è conosciuta come trich-trach, e il pregevole Crocifisso dell’Arciconfraternita di Taranto. Guiderà il pio esercizio della via crucis il vescovo di Castellaneta, mons. Claudio Maniago, accompagnato dai padri spirituali delle Confraternite. Immancabile, il complesso bandistico "U. Montanaro" di Mottola, diretto dal M° Barbara Gigante che eseguirà le suggestive marce della Passione. Il percorso partirà da piazza XX settembre per fare poi rientro nella Chiesa del Carmine.
Un aiuto concreto per soggetti affetti da autismo e rispettive famiglie che non hanno i mezzi per ottenere una terapia qualificata. Adesso è possibile, grazie alle donazioni spontanee che il Centro autismo e disabilità correlate “ABC Centro ABA” di Taranto ha deciso di destinare interamente a chi è in difficoltà. Una gara di solidarietà dal valore di oltre 12mila euro che ha coinvolto lo stesso Centro, l’Arciconfraternita del Carmine di Taranto, il Distretto Rotaract 2120 Puglia e Basilicata e un imprenditore del posto.
«Abbiamo ricevuto delle donazioni per la nostra attività- spiega il responsabile del Centro, Simon Izzo- e abbiamo deciso di utilizzarle proprio per avviare questo percorso di sostegno analitico comportamentale ABA a chi non può permetterselo, integrando con nostre risorse. Al momento sono tre i nuclei familiari che potranno beneficiarne gratuitamente, ma l’auspicio è che aderiscano altre realtà imprenditoriali o legate al sociale: in questo modo potremo ampliare la platea di destinatari».
La scelta arriva a un anno esatto dall’inaugurazione del Centro, in piazza Immacolata, considerato un’eccellenza nell’Analisi Comportamentale Applicata. Da qui l’idea delle ‘borse di cura ABC’ con un assegno di 4.100 euro a bambino.
«Spesso i genitori- ha specificato la direttrice clinica del Centro Jessica Dean- in buona fede cercano di contenere i comportamenti problematici del bambino. Ma, senza le adeguate competenze, si rischiano risultati controproducenti».
Le borse di cura, della durata di 12 mesi, rappresenteranno un sostegno in termini economici e formativi. Per i beneficiari, è previsto un programma ABA su misura, per un totale di 60 ore e la formazione di un genitore attraverso seminari, compresenza in sala durante le sedute del proprio bimbo e coaching. In questo modo, acquisendo le competenze tecniche, alla fine dell’anno sarà in grado di continuare in modo autonomo. Oltre alla valutazione iniziale, verrà fornito un aggiornamento del programma a 3, 6 e 12 mesi. La famiglia non è quindi lasciata sola, dal momento che in occasione delle tre valutazioni, l’analista comportamentale fornirà linee guida e indicazioni per la prosecuzione del piano educativo individualizzato. Sarà data la priorità in base al reddito (con certificazione Isee) e alla gravità della diagnosi. È possibile inviare la richiesta entro il 30 aprile 2019 all’indirizzo mail
Alla conferenza stampa era inoltre presente l’Arciconfraternita del Carmine. «Il nostro sodalizio- ha detto il priore Antonello Papalia- non si tira indietro di fronte a iniziative che mirano a migliorare la vita del territorio». Il padre spirituale mons. Marco Gerardo: «Occorre considerare l’importanza che per questi bambini riveste il quotidiano, dal fare una passeggiata al ricevere i sacramenti, e hanno quindi bisogno di maggiori attenzioni». Infine, il Rotaract con il rappresentante distrettuale Ciro Di Maio: «La nostra donazione ha incluso tablet e telecamere per consentire ai genitori di vedere i propri figli durante le sessioni». All’incontro con i giornalisti, anche il presidente di Massafra Gianluca Bucolo, di Taranto Niccolò Vozza e di Brindisi Angela Morroi.
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La lingua dei segni è una vera e propria lingua – o linguaggio – da un punto di vista sociologico, in quanto espressione di una comunità, specificamente quella dei sordi segnanti. In Italia la LIS (in acronimo) è utilizzata dalla Comunità Sorda Italiana.
L’infografica “Le lingue dei segni: 5 miti da sfatare e altre curiosità” lanciata da Babbel, la app leader nell’insegnamento delle lingue online, spiega tutto ciò che si è sempre erroneamente pensato di sapere sulla lingua dei segni. In seguito anche alle recenti dichiarazioni del Governo sulla necessità di riconoscere la lingua dei segni, l’infografica intende fare chiarezza su alcuni aspetti della lingua dei segni che i più ancora non conoscono.
Innanzitutto, l’infografica sfata il primo e più comune mito sulla lingua dei segni: non ce n’è una sola. Infatti anche per i segni ci sono diverse “nazionalità”. Un simbolo che in italiano o in cinese significa “aiutare”, in americano ad esempio significa “spingere”. L’infografica induce quindi a fare attenzione quando si viaggia all’estero per evitare fraintendimenti.
La seconda curiosità che delucida l’infografica riguarda la grammatica. Non tutti sanno infatti che la lingua dei segni adotta una grammatica propria, ben diversa da quella parlata e scritta italiana. La costruzione verbale non segue la classica costruzione del lessico scritto e parlato italiano “soggetto+verbo+oggetto”. Nella LIS i verbi non si coniugano in base al tempo ma devono concordare sia con il soggetto sia con l’oggetto dell’azione e la costruzione della frase è, ad esempio, “soggetto+oggetto+verbo”.
Altra falsa credenza che l’infografica corregge è quella secondo cui la lingua dei segni – sebbene il suo nome possa trarre in inganno – sia composta soltanto da “segni” eseguiti con le mani. Infatti, come viene illustrato, la LIS si serve di tre elementi fondamentali per comunicare: i gesti delle mani, i movimenti del corpo dal busto in su, e le espressioni del viso. Soltanto attraverso la veicolazione visivo-gestuale si può comunicare con la lingua dei segni.
“Nonostante ci siano 170.000 locutori della LIS in Italia, e anche se ormai in buona parte del mondo lo statuto di lingua delle lingue visive sia riconosciuto ufficialmente, l’Italia è uno dei pochissimi Paesi del mondo in cui ancora questo non è avvenuto. Si è parlato di recente di un Decreto Legge sulla LIS per il suo riconoscimento. Con la nostra infografica vogliamo avvicinare maggiormente le persone a questo tema, sottolineando come le lingue di cui ci occupiamo ogni giorno siano un bene fondamentale e da tutelare per garantire a tutti, anche a migliaia di sordi italiani, il diritto alla comunicazione e all'accessibilità”, ha dichiarato lo staff di Babbel.