Mercoledì 14 aprile, alle ore 11, presso la sala Giunta di Palazzo di Città, il sindaco di Bari Michele Emiliano, il presidente della Provincia di Brindisi Massimo Ferrarese e il presidente dell’ANCI Puglia Michele Lamacchia terranno una conferenza stampa, alla quale sono invitati a intervenire anche i sindaci delle città capoluogo e i presidenti delle Province pugliesi, sulla frana di Montaguto, per illustrare le iniziative da intraprendere per sollecitare il Governo a ripristinare immediatamente il collegamento della linea ferroviaria Lecce-Roma.
MARTINA FRANCA - Fumata grigia sull’ipotesi di scioglimento del Consiglio comunale. Gli esponenti del Pdl, che hanno in mano le sorti del sindaco Palazzo, nel corso della riunione di venerdì sera, non avrebbero raggiunto l’accordo. Da registrare nel frattempo un durissimo intervento da parte del consigliere comunale, Michele Marraffa: «È evidente – afferma l’esponente del Popolo della libertà - come questa situazione di totale immobilismo politico e amministrativo, anche nella gestione della normale amministrazione, stia arrecando grossi danni a questa città. I cittadini ormai da tempo ne hanno contezza, e spero per i miei colleghi amministratori, che inizino presto ad averne anch’essi. Io, da parte mia, ribadisco per l’ennesima volta che così non si può andare avanti».
In Puglia il centrosinistra vince ad Acquaviva delle Fonti, a Roseto Val Fortore, a Latiano dove la coalizione di liste civiche, Idv e Sinistra Ecologia Libertà vince sul candidato del Pd-Udc-Verdi, , il centro con la coalizione Partito Socialista - Udc e Io Sud vince a Galatina piuttosto nettamente con il 60% (probabilmente con i voti provenienti ovviamente dal centrosinistra) mentre sempre il centro con un pizzico di sinistra, in coalizione Udc-Verdi-Idv vince a San Pietro Vernotico sul candidato del PD. Il centrodestra invece vince a Cerignola, San Vito dei Normanni e vince di misura a Ceglie Messapica (per soli 77 voti). Mentre in Basilicata si votava solo a Matera dove il candidato della sinistra (sel, idv, verdi, civica, pd, rifondazione, Psi, Udc) vince sul candidato di IoSud. Vediamo in dettaglio i consigli comunali...
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La gravità della situazione, venutasi a creare a seguito della frana di Montaguto, sul sistema dei trasporti ferroviari del nostro territorio non è più tollerabile. Infatti, i nostri concittadini stanno subendo grossissimi disagi, peraltro senza conoscere quando potrà essere superata questa emergenza e quali siano le iniziative che il Governo intenda assumere o abbia già assunto. Pertanto e i Consiglieri e gli Assessori della Provincia di Brindisi, i Sindaci della Provincia, le Organizzazioni Sindacali dei lavoratori e dei datori di lavoro e numerosi cittadini raggiungeranno Montaguto, venerdì 16 p.v. alle ore 11,00 e, sul luogo del disastro, esprimeranno con una vibrante protesta il proprio malessere.
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CARLANTINO – Il paese della diga riparte dalle donne. Il nuovo sindaco, un Consiglio comunale rinnovato e la nuova Giunta comunale di Carlantino si sono insediati ufficialmente. Il primo cittadino, l’ingegnere 43enne Dino D’Amelio del PD, ha varato un esecutivo al femminile: alle donne vanno tre assessorati su quattro. Ivana D’Amelio, che ricoprirà anche l’incarico di vicesindaco, si occuperà di Bilancio, Programmazione, Sanità e Turismo; Antonietta Miranda è la nuova titolare delle deleghe a Politiche Sociali, Istruzione e Cultura; ad Antonietta Capozio, invece, è stata assegnata la responsabilità dei settori attinenti ad Ambiente e Territorio. Antonio Pinto, assessore alle Attività Produttive, completa la squadra assessorile. Il sindaco, inoltre, ha voluto attribuire impegni specifici senza portafoglio anche agli altri consiglieri che compongono la maggioranza di centrosinistra: Michele Pepe per i Lavori Pubblici, Giovanni Campanelli per l’Urbanistica, Eugenio Savastano per l’Agricoltura e Pasquale Polselli allo Sport.
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Rifiutata dall’ospedale perché le era scaduta la tessera sanitaria, una bambina nigeriana di 13 mesi muore poche ore dopo. Il padre, in regola con il permesso di soggiorno, aveva appena perso il lavoro e non poteva rinnovare il documento che forse avrebbe strappato la piccola alla morte. «Uccisa dalla burocrazia», dicono gli amici della coppia, che ieri pomeriggio in 200 hanno sfilato per le vie di Carugate, hinterland di Milano, dove la famiglia vive. «I medici avrebbero potuto salvarla se non si fosse perso tutto quel tempo e se le cure fossero state adeguate. Se fosse stata italiana questo non sarebbe successo», grida ora Tommy Odiase, 40 anni, in Italia dal 1997. Chiede giustizia mentre stringe la mano della moglie Linda, di nove anni più giovane.
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