Una nuova tappa a Brindisi, giovedì 30 luglio, per C’era infinite volte il Sud- percorsi narrativi alla scoperta del Salento” il libro di Matteo Greco, edizioni Il Raggio Verde. L'incontro con l'autore si terrà presso la sede di R@P Unione Inquilini, al n. 30 in via Santa Lucia, e a seguire un buffet di mare salentino. Ingresso libero.
Un libro per viaggiare e scoprire in modo inedito il Salento. Ventitré racconti e dieci lettere al turista, a firma di Matteo Greco, per raccontare in modo inedito il Salento, attraverso due itinerari che, lungo una direttrice di bellezza, incontrano: Gallipoli, Santa Maria di Leuca, Otranto, Galatina, Santa Cesarea Terme, Alessano. Gagliano del Capo, Cutrofiano, Zollino, Melpignano, Soleto, Sternatia, Martignano, Martano, Corigliano d’Otranto, Melendugno, Castrignano De’ Greci.
Ma “C’era infinite volte il Sud” racchiude due libri in uno. Basta capovolgerlo per sfogliare le pagine tradotte in lingua inglese - da Maria Chiara Lino e Vito Panico con la revisione a cura di Georgeanne Kalweit - pensando ai turisti stranieri che sempre più numerosi scelgono di visitare il Tacco d’Italia. A rendere la pubblicazione ancora più preziosa, le tavole originali di Marco Cito che con il suo tratto ha dato un volto ai protagonisti di alcuni racconti.
E cos’è un racconto se “un viaggio dove il corpo sta fermo ma l’immaginazione si muove?”. Lo si legge nella breve, ma intensa, prefazione di Edoardo Winspeare che di Matteo Greco dice “conosce la materia di cui scrive e soprattutto la ama. Chi scrive bene fa sembrare il mondo che narra il centro dell’universo e così succede al Salento del nostro aedo del Capo di Leuca. I miti dell’immaginario salentino acquistano una dignità letteraria, il passato storico e la tradizione orale una forza contemporanea lontana da una sterile oleografia identitaria”.
Un’identità che si può costruire anche attraverso le pagine di un libro. O di una voce, quella dei racconti della App, punto d’inizio dell’avventura letteraria di Matteo Greco.
Info e contatti: www.ilraggioverdesrl.it
Il meglio dell'hip hop italiano va in scena venerdì 21 agosto al Quartiere Fieristico di Galatina. Sul palco Noyz Narcos, stella assoluta del rap italiano, e Fritz Da Cat, uno dei produttori hip hop più importanti, porteranno in Salento il loro “Localz Only Tour”, uno spettacolo in cui presenteranno l'omonimo album che ha riscosso un grande successo sia di pubblico che da parte della critica.
Noyz Narcos è uno dei rapper italiani più influenti, seguiti e discussi: ha cambiato il modo di fare rap in Italia, portando nell’hip hop un linguaggio, tematiche e sonorità che mai sentite prima. Merito del successo di Monster, il disco che ne ha evidenziato la crescita umana e artistica, con le sue tematiche profonde, introspettive ed ambientazioni urban proprie dell'artista, Noyz, mantenendo il suo stile inconfondibile, ha dimostrato un'inequivocabile evoluzione tematica e stilistica, che lo ha portato ad affermarsi come star indiscussa del panorama italiano.
L'accoppiata con Fritz Da Cat è perfetta. Produttore, dj e beatmaker, Fritz è da oltre un decennio un punto di riferimento incontrastato della scena underground italiana e recentemente ha prodotto diversi beat per grandissimi esponenti del genere come Gué Pequeno, Fedez e Clementino.
Localz Only è un vero e proprio viaggio nella storia del rap e della street culture del nostro paese, reso ancora più affascinante da uno spettacolo audio-video di ultima generazione, in cui la tradizione del live hip hop si mischia con le sonorità live della batteria e con Fritz alla postazione di campionamento live.
A supportare i due mostri sacri, una formazione d'eccezione: la squadra live sarà infatti composta da Dj Gengis Khan, pluripremiato campione italiano di scratch, il batterista Michael Masci e Rasty Kilo alla seconda voce.
Prevendite disponibili su Bazingaticket.com e in tutti i punti vendita del circuito.
INFO
Quartiere Fieristico di Galatina – Via Ippolito De Maria
Infoline: 3898823800
Prevendite: 10€ + dp
Prevendite e a prezzo ridotto (disponibilità limitata): 8€ + dp
Ammonta a 16.600 euro la somma raccolta in occasione della festa dedicata al piccolo Angelo, il bimbo di Manduria stroncato qualche mese fa, ad appena 12 anni, da un feroce cancro al cervello, che si è svolta a Tenute Emèra, la cantina di Claudio Quarta a Marina di Lizzano, in provincia di Taranto.
Un grandissimo successo, con oltre mille partecipanti fra adulti e bambini: una bellissima festa della solidarietà per sostenere il Reparto Oncologico Pediatrico del Vito Fazzi di Lecce.
Tanta commozione ma soprattutto tanta gioia perché la somma raccolta potrà servire per sostenere le necessità dei bambini dell’Oncologico leccese, acquistare cure, macchinari per il reparto, sostenere la ricerca o semplicemente attrezzature per la ludoteca dell'ospedale: “Siamo felicissimi – ha commentato Claudio Quarta - di aver avviato questa collaborazione con l’associazione Per un sorriso in più, per questo ringrazio i genitori di Angelo. Abbiamo aperto con gioia la nostra casa e accolto la solidarietà dei salentini: un gesto naturale, perché da sempre il vino è simbolo di amore, fratellanza e generosità”.
Il versamento è stato effettuato oggi tramite bonifico bancario all’associazione onco-ematologia pediatrica Per un sorriso in più” dell’ospedale Vito Fazzi Lecce.
Tra le 9 migliori idee innovative nell'agrifood pugliese 'sbocciate' grazie alla collaborazione tra Università di Foggia e imprese, figura anche il progetto ‘Ristoranti pugliesi in Italia’,finalizzato a mettere in vetrina le proposte eno-gastronomiche dei tanti ristoranti che propongono cucina pugliese in Italia, oltre i confini della Puglia.
Nato da un’idea di Michele Papavero, founder del network pugliaconvegni, il progetto si è sviluppato grazie a una ricerca effettuata in collaborazione con la sociologa Fiammetta Fanizza, del Dipartimento di Studi Umanistici dell’Ateneo foggiano.
In sintesi, dallo studio effettuato si evince che: i ristoranti pugliesi, con o senza pizzeria, in Italia sono oltre 180; le città dove ci sono più locali che propongono specialità pugliesi sono nell'ordine Milano (57), Roma (15) e Torino (9); ogni giorno oltre 5.400 buongustai italiani e stranieri mangiano almeno un piatto pugliese (complessivamente circa 2 milioni in un anno); il giro d’affari annuo sviluppato dai ristoranti selezionati sarebbe di poco inferiore ai 55 milioni di euro.
Il progetto è stato considerato dal comitato scientifico di AFIE (Apulia Food Innovation Excellence) tra i più promettenti in termini di: grado di innovazione rispetto allo stato dell’arte, coerenza con il territorio e impatto sul mercato e si è classificato alle spalle dell'innovazione definita ‘Gluten Friendly’ ricercata per la 'Casillo Group'. Una sua scheda di presentazione è consultabile sfogliando la home page di www.apulianfirst.it, sito di riferimento di AFIE.
La cucina pugliese rappresenta attualmente uno degli esempi più interessanti nel panorama italiano delle cucine regionali, per la sua capacità di slanciarsi verso percorsi di sperimentazione, frutto della creatività degli chef, senza disancorarsi dalla tradizione. Un fenomeno, quello dei ristoranti pugliesi in Italia che, negli ultimi anni grazie agli ampi consensi ottenuti dalla cucina pugliese e all’alto livello di professionalità raggiunto dagli esperti ai fornelli, ha fatto registrare una straordinaria evoluzione.
Definito, dopo attente fasi di ricerca ed elaborazione condotte dalla 'AlesinaAdv', il logo che caratterizzerà l'intero progetto e ultimata la fase di raccolta delle storie alla base della scelta di aprire un ristorante pugliese oltre i confini regionali, ‘Ristoranti pugliesi in Italia’ a breve irromperà nella ‘rete’, con un sito e con specifiche pagine sui social media.
Senza mai formulare classifiche di merito, il progetto si pone l’obiettivo di favorire i processi di comunicazione tra ristoratori, clienti e produttori pugliesi e la promozione della cucina pugliese, delle proposte dei singoli ristoranti e dei prodotti eno-gastronomici d’eccellenza, in particolare, di quelli frutto della ricerca scientifica.
Sava (Ta) - Giovedì 23 Giugno 2015 dalle ore 18.30 in poi, ha avuto luogo l’evento culturale denominato “ Il Corteo Storico dello Schiavo ” presso il comune di Sava, giunto ormai alla sua ben consolidata XI edizione. Il singolare evento è stato fortemente voluto dall’Amministrazione Comunale di Sava targata Dario Iaia, con l’operosa collaborazione dell’ Associazione Turistica Pro Loco di Sava guidata dal presidente Giovanni De Matteo e dell’ “Accademia della Moda Maria Antonietta” diretta dalla prof.ssa Maria Antonietta Calò. Da quest’anno, l’invito a collaborare è giunto anche all’Associazione di Promozione Sociale e Culturale “Terra Nostra” di Fragagnano guidata dal presidente Orazio Surgo. Col singolare evento, la Pro Loco di Sava da ben undici anni, cerca di manifestare la propria devozione nei confronti della “Madonna di Pasano” con la “Rievocazione Storica dello Schiavo” riproponendo alla comunità locale e non, una scena molto particolare, la processione che accompagnò uno schiavo turco per ricevere il Battesimo cristiano, che per grazia ricevuta direttamente dalla “ Madonna di Pasano ” ebbe la liberazione dal suo “ Status Servitutis ” - stato di servitù. Tale fonte bibliografica, è rintracciabile nel “Primo Registro dei Battezzati” redatto già in tempi antecedenti al 1605. Secondo una tradizione storica – bibliografica nel 1605, il Barone di Lizzano Marcantonio De Raho, accasatosi in quel periodo presso il Casale di Sava, Capitano dei Cavaieri del dipartimento di Terra d’Otranto, avendo partecipato ad una battaglia contro i Turchi che avevano tentato di assediare il vicino Principato di Taranto, fece prigioniero un corpulento militare turco rendendolo schiavo, costretto dal Barone in persona a portare grossi possedimenti di sua proprietà dal Casale di Sava alla Contrada Pasano e viceversa. Tale pratica era già prevista dal decreto della Regia Camera Sommaria di Napoli del 1575. Secondo determinate usanze, gli schiavi che non volevano accettare lo stato di sottomissione al proprio padrone, non riconoscendo lo “Status Servitutis”, erano costretti a camminare e a lavorare legati ad un cippo di ferro vincolato ad una catena stretta alla caviglia di un piede. Stando alla tradizione orale e bibliografica del tempo, il primo sabato di marzo del 1605, alcune donne, ritornando dal consueto pellegrinaggio dall’antico “Santuario della Madonna di Pasano”, mosse d’animo nei confronti del povero schiavo, gli suggerirono di porgere alla Vergine di Pasano, delle orazioni per ricevere delle grazie. Lo schiavo, che era di credo pagano, dopo svariate cadute sul pesante cippo, rivoltosi in direzione dell’Antica “Chiesa della Vergine col Bambino” che sorgeva nei pressi dell’attuale “Santuario di Pasano” accettò i suggerimenti delle pie donne promettendo di chiedere il battesimo cristiano ed intonò delle preghiere rivolte alla Santa Vergine che accolse la sua umile supplica. In quel preciso istante, per intercessione della Madonna di Pasano, cadde un masso, un “Omphalos” chiamato così dai Greci perché pietra sacra caduta dal cielo, secondo alcuni da un muretto a secco posto a delimitare il limes della contrada, secondo altri direttamente dal cielo che schiantandosi proprio sulla traiettoria del cippo, ne spezzò le catene lasciandolo illeso. Questi, rimasto fedelissimo alla promessa fatta, chiese alle autorità ecclesiali dell’epoca di ottenere il Battesimo per diventare Cristiano. Dopo aver praticato il periodo di osservanza, il 12 giugno del 1605 presso l’antichissima Chiesa denominata “ Mater Domini” che all’epoca fu la prima Chiesa Parrocchiale del Casale di Sava, ricevette il Battesimo. Tale avvenimento è testimoniato, dunque, nel Primo Registro dei Battezzati dell’Archivio Storico Parrocchiale, custodito presso la Chiesa “Mater Domini”. Dalle attestazioni, si evince che prima della solenne funzione religiosa, si attuò una processione per le vie del centro storico del Casale di Sava, in cui vi presero parte le autorità del Casale, con a capo alcuni esponenti della nobile famiglia “Prato”, all’epoca feudatari del “Casale di Sava”, della “Contrada Pasano” e della “Contrada Agliano”. Tra questi, si annovera la presenza del nobile Barone Ottavio Prato che fu il padrino del Battezzato, dei sacerdoti della parrocchia fra i quali Don Donato del Martire che ministrò il Sacramento, inoltre furono presenti anche i confratelli della Congregazione del Santissimo Sacramento, l’unica esistente in quel periodo, tutto il corteo fu incorniciato dal popolo che assieme al battezzando, intonò canti ed orazioni in onore della Madonna di Pasano. Lo schiavo turco, avendo ricevuto la grazia richiesta, avendo abbandonato lo “ status servitutis” ed essendosi convertito al Cristianesimo, col Santissimo Sacramento del Battesimo prese il nome di Francesco. Il singolare evento prodigioso, inoltre, è testimoniato in calce in una trascrizione degli avvenimenti storici del Processo Canonico svoltosi presso la Curia di Oria l’8 marzo 1718 realizzata dal vescovo di OriaMonsignor Kalefati, custodita oggigiorno presso l’Archivio della Curia Vescovile di Oria. A distanza di circa un secolo dall’ evento prodigioso accaduto, nella stessa ubicazione, che secondo la tradizione avvenne il “Miracolo dello Schiavo”, intorno al 1715 un nobile feudatario del Casale di Oria, un certo Giosuè Antonio Mùccioliaccasatosi in quel periodo presso il Casale di Sava, anch’esso devoto alla Sacra Icona della Vergine di Pasano, effige sacra di matrice bizantina rappresentante la Vergine col Bambino, lastra dipinta su un banco tufaceo e impreziosita da preziosi diademi, ritrovata e custodita in seguito al movimento iconoclasta (distruzione forzata e/o occultamento delle icone sacre cristiane) emanato dall’imperatore bizantino Leone Isaurico nella prima metà dell’ VIII secolo d.C., mosso da infinita carità volle edificare la “Cappella dello Schiavo” a ricordo del sopracitato miracolo. Nella cappella, presente ancora oggi nell’agglomerato urbano del Comune di Sava, all’epoca venne custodita una teca con all’interno il “miracoloso macigno – Omphalos” mentre la “catena” legante la caviglia, venne custodita nell’allora “Chiesa di Pasano” verosimilmente di matrice quattrocentesca, che andò a sostituire un antico tempio ipogeico di divinità ctonie pagane, chiesa che intorno al 1712 a sua volta, venne sostituita. Oggigiorno entrambi i reperti miracolosi, sono custoditi presso l’attuale “Santuario della Madonna di Pasano”. Codesto santuario, venne edificato intorno al 1712 da una piccola comunità in segno di ripopolamento dell’intero casale. Il santuario, che nel corso degli anni ha subìto innumerevoli opere di restauro in seguito al grande terremoto di Nardò del 1743, attualmente sorge sulle fondamenta di un antichissimo tempio ipogeico di matrice pagana, edificato a sua volta in onore di alcune divinità femminilictonie ( divinità sotterranee) legate al culto della Madre Terra. In seguito alla diffusione del nuovo credo, venne adibita al culto cristiano con segni indelebili della cristianità locale. Infatti al suo interno in corrispondenza dell’altare maggiore, presenta un “gran dossale” in pietra leccese scolpito intorno al grande lastrone tufaceo dipinto ed impreziosito da sculture e decorazioni, che fanno da cornice al dipinto bizantino della “Madonna Odegetria” (Madonna che indica la via da intraprendere) legata alla credenza popolare locale secondo cui la Madonna indicasse ai viandanti pellegrini la giusta via da percorrere, venne ribattezzata successivamente “Madonna di Pasano”.Rientrando nel vivo del corteo, il centro storico del Comune di Sava, ha visto il susseguirsi della rievocazione storica della processione che accompagnò lo Schiavo Turco in chiesa per ricevere il Sacramento del Battesimo Cristiano. Al corteo, dunque, erano presenti figuranti che rappresentavano il “ Corteo Storico dello Schiavo” formato dalle famiglie nobiliari secentesche dell’epoca, il clero, i popolani e lo schiavo che per tutto il tragitto delle vie interessate del centro storico, ha trainato letteralmente la fedelissima riproduzione del “ Miracoloso Macigno – Omphalos” su un carretto ligneo, a simboleggiare tutte le fatiche che il povero schiavo Francesco fu costretto a subire. Gli abiti di scena sono stati realizzati dalle mani esperte dell’Accademia della Moda “ Maria Antonietta” del Comune di Sava, curata e diretta dalla prof.ssa Maria Antonietta Calò. Erano presenti, inoltre, i figuranti del “Corteo Storico del Transito di Sant’Antonio di Padova” coadiuvati dai figuranti del “ Corteo Storico del Torneo dei Rioni Possessio Fregani” composti dalle famiglie nobiliari a cavallo fra il 1200 ed il 1300, frati francescani, clarisse, cavalieri templari, arcieri, popolani, madonne primavera e ciascun caporione. Tutti gli abiti utilizzati dai figuranti del Corteo del Transito di Sant’Antonio e del corteo del Torneo dei Rioni, sono stati creati dalle mani operose dell’Associazione di Promozione Culturale e Sociale “Terra Nostra” del Comune di Fragagnano, guidata dal presidente Orazio Surgo. Momento più suggestivo dell’intero evento è stato rappresentato dall’inginocchiamento dello schiavo turco davanti all’altare della “Cappella dello Schiavo”, che in profonda orazione ha accolto il Sacramento battezzandosi col nome di Francesco. Ad accompagnare melodicamente i tre cortei storici durante la parata nelle vie del Comune, sono stati i rintocchi festosi delle trombe e dei tamburi del “Gruppo Sbandieratori e Musici S.Domenico” di Oria che con i loro spettacoli aerei, hanno saputo tenere col fiato sospeso tutti i presenti. Ad accompagnare il tutto, è stato anche il “Gruppo dei Tamburini del Barone di Freganius” del Comune di Fragagnano, che con il fragoroso ma melodico suono dei tamburi, ha allietato lo scandire dei vari momenti della parata nel cuore del centro storico del Comune di Sava, accompagnando degnamente i propri cortei storici. Da un’intervista realizzata al presidente dell’Associazione Turistica Pro Loco di Sava, Giovanni De Matteo si è espresso dicendo che l’evento organizzato in questa VI edizione, ha raccolto frutti maturi ben meritati grazie alla plurima collaborazione tra varie associazioni anche di provenienza differente, la chiave di tale successo, inoltre, è stata la fusione sinergica di diversi progetti culturali dimostrata dai copiosi spettatori.
Eccezionale successo, dunque, quello meritato dal “Corteo Storico dello Schiavo” organizzato dall’Associazione Turistica Pro Loco Sava, Giovedì 23 Giugno 2015 presso il Comune di Sava.
di Vincenzo Ludovico
locandina "Corteo dello Schiavo" - XI ed. Sava (Ta)