MARTINA FRANCA - Non si fanno attendere le reazioni della Politica cittadina alla manifestazione degli imprenditori di domani 29 Aprile. "Finalmente si è mossa la città". Vito Pastore, coordinatore Udc di Martina Franca, non si limita a riconoscere al sindaco martinese Franco Palazzo di avere "evitato, con la giunta tecnica, il vuoto amministrativo, mentre c'è un vuoto politico innegabile e che è responsabilità del centrodestra", ma con quel "finalmente" si rivolge alla città "che si accorge della crisi. Si accorge dell'immobilismo della politica". Se anche dalla segretaria del Pd, Nunzia Convertini, viene una "forte condivisione" per l'iniziativa di "cittadini stanchi, imprenditori, commercianti, uomini e donne stanchi dello stato melmoso in cui stiamo precipitando", Pastore interviene alla vigilia della manifestazione in programma domani mattina, indetta da imprenditori, per manifestare contro il sostanziale blocco (essi affermano) dell'attività imprenditoriale.
Il diffondersi in Europa e in Italia di nuove forme di governance urbana e territoriale attraverso gli strumenti della pianifi cazione strategica (si vedano, ad esempio, i casi di Barcellona, Lille, Bilbao, Torino, Firenze) dimostrano una tendenza alla riconfi gurazione dello spazio urbano come il luogo privilegiato dell’incontro tra le reti lunghe del confronto nazionale e internazionale e le dinamiche plurali che connotano le società locali. All’interno dei processi di integrazione e di consolidamento della cittadinanza europea emerge uno scenario di rinnovamento del ruolo delle Città e delle Aree Metropolitane. I piani strategici agiscono infatti attraverso la costruzione ampia di un impegno collettivo che incorpora la molteplicità dei centri decisionali a partire dal basso e la fa convergere su una visione socio-politica della città e del suo territorio proiettata in un futuro, anche lontano, ma realizzabile sulla base di partenariati, di risorse, di tempi individuati.
Leggi tutto: Elio Sannicandro, con i Piani Strategici il Sud non si arrende
Nel Lazio la maggioranza che sostiene il neopresidente Renata Polverini rischia grosso. L'Udc resta fuori dalla Giunta (almeno per ora) e il 10 maggio, quando si terrà il primo Consiglio regionale, potrebbe esserci il «ribaltone». Sì, perché la matematica non è un'opinione: la coalizione della Polverini senza l'Udc ha 38 seggi, escluso il governatore (18 tra listino e Pdl, altri 18 lista civica e 2 La Destra). Gli altri (centrosinistra e Udc) arrivano a 35. Soltanto tre voti di differenza. Ma non è tutto. Il consigliere Pascucci, eletto nella formazione della Polverini, uscirà dalla Civica per creare il gruppo Mpa. Dunque 37 voti contro 36. Basterebbe la defezione di qualcuno o un franco tiratore per eleggere alla poltrona più alta della Pisana anziché Mario Abruzzese (Forza Italia), Bruno Astorre (area cattolica del Pd), candidato dell'opposizione. È qualcosa di più di uno scenario: l'intesa con l'Udc è lontana.
E’ una giunta con cinque new entry e nove conferme quella voluta da Nichi Vendola: “Sono tutte persone competenti – precisa il presidente – io sono per esercitare i diritti di cittadinanza in maniera paritaria, e per questo vi presento una giunta con sette uomini e 7 donne”. Loredana Capone, la salentina del Pd in quota Michele Emiliano riottiene praticamente tal quale la delega allo sviluppo economico nelle sue mani da luglio 2009 dopo l’addio alla giunta di Sandro Frisullo: “Non vedo perché non avrei dovuto riconfermarla – spiega Vendola – lei è espressione del principale partito della mia coalizione”. “Voglio essere incisiva – spiega la Capone – le donne devono lavorare per la Puglia intera e per far emergere i talenti, per evitare l’emigrazione forzata. Insieme si può, insieme si può fare”.
Leggi tutto: La giunta Vendola: nomi e cognomi, foto e parole
Stiamo costruendo una rete di protezione e inclusione intorno agli immigrati e ai loro nuclei familiari, intessuta di servizi, opportunità, strumenti di partecipazione. È il punto di Elena Gentile, assessore pugliese alla solidarietà, sulla legge regionale che ha previsto norme per garantire accoglienza, convivenza civile e integrazione agli extracomunitari in Puglia. Una iniziativa normativa che non si limita a fissare principi, ma cerca di strutturare strumenti di intervento, istituendo la consulta regionale degli immigrati e un osservatorio regionale per i flussi migratori, prevedendo servizi di mediazione culturale e interculturale, introducendo norme in materia di assistenza sanitaria, di inserimento lavorativo, di istruzione e formazione professionale.
I voti oggetto della presunta compravendita non gli hanno permesso di ottenere un posto in Consiglio regionale, ma Fedele Lovino (Pdl) è comunque indagato per voto di scambio. Il nome del già consigliere comunale di Canosa e provinciale della Bat figura ora nel registro degli indagati della Procura di Trani dopo il servizio delle «Iene», che ha rivelato appunto la compravendita di consensi attuata attraverso un fotografo di Barletta, Rino Dibenedetto, al cui studio si rivolgevano quanti erano interessati a vendere il loro voto. I consensi, secondo quanto fa intendere il servizio, venivano comprati da Dibenedetto (il «procacciatore») proprio per Lovino, entrambi indagati quindi per voto di scambio.