“Basta con i giochetti politici. Questo Governo non lavora nell’interesse del Meridione, nè della Puglia e dei pugliesi. La proroga concessa dal Governo alla Regione Puglia per rivedere il Piano di rientro sanitario altro non è che l’ennesima gioco di chi voleva tenere sulla corda il governo regionale, ben sapendo che la proroga alla fine sarebbe stata concessa: è evidente che quella di Tremonti e Fitto è stata solo un’azione politica di disturbo nei confronti dell’avversario”. È quanto affermato dal Presidente del Gruppo consiliare dell’Udc alla Regione Puglia, Salvatore Negro. “Quando tutti pensavano che Tremonti avrebbe detto “no” alla proroga – ha evidenziato il presidente dell’Udc – nelle redazioni giornalistiche era già arrivata la nota di Rocco Palese che ringraziava il Governo nazionale.
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E' Agosto, il termometro è fisso sopra i 30 gradi ma a Bari soffia una freschissima brezza rigenerante: è il vento di cambiamento generato dai movimenti che stanno animando l'estate della nostra città. La straordinaria mobilitazione a difesa dell'acqua pubblica, i dibattiti e gli incontri degli stati generali delle Fabbriche di Nichi, le mobilitazioni studentesche e soprattutto la giovane esperienza del Mercato Occupato sono riuscite, grazie alla partecipazione di tante donne e uomini, più o meno giovani, a smuovere l'aria stantia della politica che soffoca il nostro paese. In particolare gli studenti, i ragazzi delle Fabbriche di Nichi e del Mercato Occupato hanno il merito di aver sollevato temi troppo spesso dimenticati come quelli della partecipazione, della condivisione dei saperi, dell'innovazione, dell'emergenza generazionale e degli spazi pubblici.
Ilpaesenuovo.it – Intervista a eurodeputato Pdl, Salvatore Tatarella, di Generazione Italia. “La Puglia come la Grecia è l’ennesimo regalo a Vendola”. On. Tatarella, il berlusconismo sembra avviarsi al declino finale mentre nascono i gruppi di Futuro e libertà alla Camera e al Senato. Prevede una fuga dei berlusconiani verso il gruppo di Fini? “Certamente. A rigor di logica non può durare a lungo un partito privo di dialettica interna. Il primo ad andarsene è stato Follini, poi Casini, ora Fini e domani potrebbe accadere a chiunque si macchi del peccato di avere un’opinione diversa rispetto a quella di Silvio Berlusconi, il capo che non ammette contraddittorio. E’ il modo di interpretare il partito che non va.
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"Con i conti in equilibrio economico-finanziario certificati dal Ministero dell'economia e con un piano di rientro che non aumentava le tasse, posso dire che erano le nostre virtù a preoccupare i nostri avversari e non i nostri vizi. E' in atto un attacco proditorio alla Puglia, ispirato da quei traditori della patria che con i loro comportamenti spregevoli pensano di poter lacerare il tessuto economico-sociale pugliese e fare una specie di infinita campagna elettorale". Lo ha detto oggi a Bari il presidente della giunta regionale pugliese, Nichi Vendola, commentando la situazione sul piano pugliese di rientro dal deficit sanitario e spiegando che, a suo giudizio, l'obiettivo è il commissariamento della sanità pugliese.
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La polveriera è saltata. La truppa dei finiani è scattata come un coltello a serramanico: via dal Pdl, ufficialmente. E verso un nuovo gruppo parlamentare: si chiamerà “Futuro e libertà per l’Italia”, per la Camera è stato già depositato il certificato di nascita, al Senato c’è tempo fino alla prossima settimana. Ma il dado è più che tratto, scolpito nella roccia dalle parole fuoco e fiamme di Gianfranco Fini, ieri nei cinque minuti al vetriolo di conferenza stampa. Nel novero dei 34 deputati ammutinati dal partito (ormai solo) berlusconiano, ci sono anche i pugliesi Carmelo Patarino e Francesco Divella. Ma il magma finiano in ebollizione potrebbe far eruttare nuove sorprese. Tanto per cominciare, la pattuglia finiana in Senato potrebbe assoldare anche Adriana Poli Bortone, che a Palazzo Madama s’accomoda nel gruppo misto da leader di Io Sud.
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