PIETRAMONTECORVINO (Fg) – “Monti Dauni e Unione dei Comuni, la gestione associata alla luce del Decreto Legge 78/2010”: è questo il tema sul quale saranno chiamati a confrontarsi i sindaci dei 29 comuni dell’Appennino Dauno. La tavola rotonda si terrà martedì 2 novembre, nella Sala Bollenti Spiriti di Biccari, a partire dalle 18.00. “Voglio esprimere il mio plauso all’iniziativa del sindaco di Biccari, Gianfilippo Mignogna – dichiara il primo cittadino di Pietramontecorvino, Rino Lamarucciola – E’ significativo che parta proprio da lui, dal sindaco più giovane della Capitanata, un’iniziativa incentrata su una questione strategica per lo sviluppo del nostro territorio”. Il programma della tavola rotonda prevede l’apertura dei lavori ad opera di Gianfilippo Mignogna, la relazione di Rino Lamarucciola in qualità di consigliere regionale dell’Anci, l’intervento del presidente dell’Anci Puglia Luigi Perrone e, a seguire, il contributo al dibattito dei sindaci dei Monti Dauni. Le conclusioni saranno affidate a Dimitri Tasso, coordinatore nazionale dell’Anci per le Unioni dei Comuni.
"Stiamo esagerando e francamente non da oggi. Non è solo su questo caso che concediamo troppo alla curiosità morbosa piuttosto che alle notizie": così il presidente dell'Ordine Nazionale dei Giornalisti, Enzo Iacopino, ha criticato lunedi' ai microfoni di CNRmedia, la gestione da parte dei media del caso Sarah Scazzi. "Quello che possiamo fare è richiamare i colleghi a un rispetto per le persone tutte, vive o morte che siano, colpevoli o vittime sacrificali che siano state. - ha aggiunto Iacopino - Dovremmo avere un po' di senso della misura. Non ci vuole molta fatica per riuscire a rendere un'informazione completa senza concedere nulla al guardonismo che sembra essere dilagato anche in questa vicenda specifica".
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La Regione Puglia può tutelare i diritti fondamentali degli immigrati, anche se non in regola con il permesso di soggiorno. Per esempio: può assicurare la scelta del medico di base e l’assistenza farmaceutica allo scopo di garantire «cure urgenti e continuative». In estrema sintesi, è questo il senso della sentenza con cui la Corte costituzionale (decisione del 22 ottobre) ha respinto gran parte del ricorso presentato dal governo contro la legge regionale 32 del 2009. Ossia la normativa concepita dalla giunta Vendola «per l’accoglienza, la convivenza civile e l’integrazione degli immigrati in Puglia». Esulta l’assessora al Welfare, Elena Gentile, che predispose il testo poi approvato dal Consiglio regionale. «È una vittoria - dichiara - delle politiche della salute, dell’inserimento sociolavorativo, ma anche del programma per l’integrazione piena degli immigrati. È una vittoria di civiltà e di chiarezza. Abbiamo avuto ragione. La Corte ci ha restituito quello che la legge ci attribuiva: la possibilità di legiferare su questioni di competenza regionale».
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Anche quest'oggi il Presidente della Regione Lombardia ha trovato il tempo per propinare inesattezze via comunicati stampa alle maggiori agenzie nazionali. Il tema del giorno era più o meno questo "la potenza installata in mW è superiore al picco della domanda energetica richiesta dalla Regione, per cui la Lombardia è autosufficiente". E qui i più smaliziati comincerebbero a ridere, i più tecnici a piangere. Infatti lo sanno anche gli alunni della scuola elementare che la potenza installata è la cosiddetta "potenza teorica", quella potenza cioè che potrebbe essere erogata qualora tutti gli impianti lombardi funzionassero nello stesso momento al 100%. La potenza erogabile quindi se tutti gli impianti funzionassero a pieno regime, con un utilizzo di materie prime costante, senza intoppi tecnici, manutenzioni e fermi vari.
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Potrebbe diventare una battaglia campale per la chimica italiana, combattuta sul filo delle opposizioni in giudizio e dei ricorsi. Potrebbe essere anche una storia a lieto fine, con le due società coinvolte che accettano i rilievi della procura e del gip, apportano alcune modifiche agli impianti colpiti da sequestro preventivo e mutano i sistemi di smaltimento dei rifiuti della lavorazione, ma evitano il blocco dello stabilimento. Che piega prenderà la vicenda dopo le notifiche dei decreti ad orologeria del gip Paola Liaci a Polimeri Europa e Basell lo si saprà presto. Ma una cosa è certa: le aziende hanno 20 giorni di tempo per prospettare soluzioni “tecnicamente e scientificamente praticabili”. Oppure i sequestri preventivi diverranno efficaci e sarà fermo degli impianti come “causa non voluta dalla procura di Brindisi”.
"Da semplice spettatore, la cosa che piu' mi e' saltata agli occhi e' la facilita' con la quale i vari protagonisti, nelle varie fasi del caso, si siano proposti alle telecamere e ai taccuini dei cronisti come vecchi e consumati attori". Con queste parole l'attore Lino Banfi commenta il caso di Avetrana in una lettera indirizzata al "Corriere della Sera". "L'ingarbugliamento delle testimonianze, dei verbali d'interrogatorio, delle ipotesi investigative e quant'altro, fa si' che ognuno di noi possa farsi in testa il proprio 'film' -prosegue Banfi- Nei bar, nelle strade, nei luoghi di lavoro, ognuno esprime la propria certezza sul movente dell'efferato delitto". Per Banfi, tutto questo va "a discapito della memoria di Sarah" e si ripercuote sull'immagine della Puglia, per questo l'attore chiede a "giornali, tv, oltre che agli italiani tutti, un po' piu' di discrezione, nell'attesa che gli inquirenti con il loro lavoro facciano chiarezza". Banfi conclude la lettera chiedendo rispetto per gli abitanti di Avetrana, un paese che "non merita di diventare la meta di un turismo morboso in visita ai luoghi del delitto", in cui vivono "brave e oneste persone che, giustamente, cominciano a stancarsi".